Oltre la stazione di Calatafimi città, il tracciato si continua sul ponticello sotto il quale si passa per raggiungere la stazione; su di esso, vi è ancora un medaglione in pietra con lo stemma del fascio e l’iscrizione “1929-A VII” (il che denota che deve essere stato completato tra novembre e dicembre dell’anno 1929)
per decorrere, dopo di esso, parallelamente alla strada che sale verso il centro del paese, tra essa e la SS113, più in basso. E’ verosimile che il muro che,verso valle, delimita il confine della strada fino al tornante , sia stato realizzato appunto con lo scopo di separare la strada rotabile dalla linea ferrata
non vi sono però tracce relative alla linea, se non un avvallamento del terreno ben visibile sulle foto satellitari, ma rilevabile con difficoltà in loco.
Dopo il tornante, il tracciato avrebbe seguito un percorso in discesa ricongiungendosi alla SS113 prima della curva a sinistra di questa; qui ricompare sotto forma di strada di accesso ad un’abitazione, con un muro di controripa lato monte
Segue quindi in parte la curva della statale
per divergere nuovamente da essa a metà della curva, in corrispondenza del cancello visibile sulla destra
oltre il quale si intravede il portale d’accesso alla galleria che permetteva alla linea di attraversare il costone roccioso.
La presenza della galleria, e soprattutto del suo sbocco più a Nord, non è rilevabile con immediatezza dalle mappe IGM; nondimeno questa è presente, visibile dietro il cancello che ne preclude l’accesso, in ottime condizioni, ed usata come magazzino
La galleria, distante poco più di 500m dalla stazione di Calatafimi Città e lunga approssimativamente 310m, attraversa la montagna passando sotto la statale; lo sbocco Nord infatti si trova più in basso di questa, ed è anch’esso chiuso da cancello, installato direttamente sulle pareti della galleria subito dopo la cornice
Poco dopo la trincea che segue lo sbocco, il tracciato torna ad essere individuabile come strada sterrata; in questo punto è presente un altro dei muri di sottoscarpa con parapetto metallico
interrotto da un sottovia per il deflusso delle acque. Il muro ed il relativo parapetto sono lunghi un centinaio di metri; in questo tratto, il fondo stradale è discreto, in quanto la strada viene percorsa con una certa regolarità per l’accesso ad abitazioni e ad altri edifici. Lungo il muro vi è una vasca per la raccolta delle acque che sembrerebbe essere una pertinenza della linea, ma la cui funzione non mi è chiara
Il fondo permane discreto fino all’attraversamento da parte di una stradina che proviene dalla SS113, e che serve da accesso ad un’azienda agricola; poi peggiora progressivamente
Qui il tracciato continua per 200m con un percorso pressoché rettilineo, in leggera discesa, privo di strutture riferibili alla linea
fino ad una casa cantoniera, per poi curvare leggermente a destra ; la cantoniera, a 33+650 km da Santa Ninfa campagna, è abitata, e si trova subito prima di un ponticello
Dopo vi è un passaggio in una trincea, delimitata da alti muri di controripa
al termine della quale, a 130m dalla cantoniera, vi è un cavalcavia
Qui il fondo peggiora ulteriormente prima di giungere al secondo cavalcavia, a poco meno di 34 km da Santa Ninfa Campagna, sul quale passa la SS113
oltre il quale il tracciato non è più percorribile.
Torna ad essere percorribile a piedi poco dopo il cavalcavia; qui decorre parallelo alla SS113, e dal lato opposto di essa è delimitato da un imponente muro di controripa
Poco più avanti vi è un ponticello la cui luce è in linea con un’analoga struttura della SS113; le due strutture, visibili percorrendo la statale, sono raccordate e devono essere state realizzate contemporaneamente
Più avanti, per 150 m il tracciato è attualmente poco più di un sentiero percorribile a piedi con difficoltà, tra erba alta e rovi; un muro di controripa dal alto opposto della statale è l’unica struttura che conferma l’identità tra sentiero e tracciato
Più avanti, il tracciato torna ad essere identificabile con una strada sterrata, carrabile, ma dal fondo sconnesso
Questa diverge dalla statale, con il confine lato monte costantemente marcato dalla presenza del muro sulla destra che si prolunga per 650 metri
Il muro termina dopo una traversa proveniente dalla statale, oltre la quale il tracciato decorre per poco più di 60 m su un alto rilevato, con un sottovia nella parte centrale
Al termine di questo, la strada esegue una brusca curva a destra, in salita, su un’altura, ma qui essa non più identificabile con il tracciato; questo avrebbe continuato verso sinistra, lulla parete dell’altura, ma non sembra esservi più alcuna traccia di esso
Più avanti, dal basso è visibile un sottovia
ma qui, Lettore, siamo giunti alle spalle della stazione di Kaggera, a 35850 metri da quella di santa Ninfa Campagna
il tracciato si sarebbe ricongiunto al fascio binari scendendo verso il piazzale dal rilevo ad Est della stazione.
Ma poiché tutto ciò non si è mai realizzato, nessuna linea è mai esistita, nessuna ricongiunzione è mai avvenuta, la stazione non è mai stata quella di Kaggera, ma sempre quella di Calatafimi come adesso.
Ma se tu, Lettore, hai avuto la pazienza di seguirmi fin qui, dall’inizio, hai comunque portato a termine, insieme a me, questo viaggio su un treno mai esistito.
ciao....ti lascio la mia email...sombrero88@hotmail.it...ho la tua stessa passione...buona serata
RispondiEliminaCiao gne gne. E' bello ritrovare qualcuno con le stesse passioni, e magari condividerle. Ricambio lasciandoti il mio indirizzo email: 1.voxhumana@gmail. com
RispondiEliminaGrazie del commento e buona serata anche a te.