So bene, Lettore, che la linea sulla quale si svolgeva la tratta ferroviaria Santa Ninfa-Salemi viene considerata come una ferrovia distinta dalla Salemi-Kaggera; ma il tracciato ferroviario è in pratica unico e,sebbene la linea Santa Ninfa Salemi sia rimasta in funzione fino al 1954 e la Salemi Kaggera non sia mai stata percorsa, sarebbe stata solo la seconda a dare un pieno significato alla prima, come era nelle intenzioni dei progettisti.
E d’altra parte, sarebbe stata sempre l’unione tra le due a dare un senso alla mia ricostruzione. La Salemi Kaggera infatti condivide con la Palermo-Camporeale due caratteristiche fondamentali: la ditta realizzatrice (CEF) ed il fatto di non essere mai entrata in funzione; e devo ammettere che queste due caratteristiche mi avevano fatto intravedere la possibilità di un’attività di ricostruzione particolarmente coinvolgente. Ma, per questa, iniziare dalla stazione di Salemi-Gibellina avrebbe avuto poco senso; la stazione di partenza e quella di arrivo non avevano nulla a che fare con fatti o luoghi che mi riguardassero personalmente.
La ferrovia Santa-Ninfa-Salemi invece ha un nesso, sia con la Palermo-Camporeale sia con la Palermo-Burgio:condivide lo scalo con la Burgio Castelvestrano. Il nesso con la Palermo-Camporeale è indiretto, in quanto la Burgio-Castelvetrano passa da Salaparuta, da quella stazione che avrebbe dovuto rappresentare la reale stazione terminale della Palermo-Camporeale, ed il cui tracciato del tratto Camporeale-Salaparuta non venne realizzato mai.
Il nesso con la Palermo-Corleone-Burgio è invece diretto, ed è da qui che inizierò la mia descrizione.
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