Da questo punto in avanti i post sono stati profondamente rivisti, alla luce da quanto indicato da Marco Ingrassia (che, come sempre, ringrazio dei suoi contributi di inestimabile valore). Per il tratto Santa Ninfa – Salemi mi ero avvalso di un documento ufficiale – l’orario di fiancata – che era giocoforza esatto; non era possibile sbagliarsi. Non così è stato per il tratto Salemi-Kaggera del quale, non essendo mai entrato in servizio, un corrispondente documento non poteva esistere. Nondimeno ne esistevano altri che, con una certa leggerezza, non ho consultato. In parte sarebbero stati al di fuori della mia portata; ma per un’altra parte avrei benissimo potuto procurarmeli. Se ho evitato (e, ripeto, con leggerezza) di farlo è solo perché mi sono “cullato” sulle affermazioni contenute in diverse pubblicazioni disponibili sul Web, dalle quali sembrava potersi arguire come le opere della linea, interamente realizzate, fossero tuttora presenti. Sarebbe quindi bastato ripercorrere la linea stessa per ritrovare le singole opere d’arte, magari in cattivo stato, ma dalle quali si sarebbe comunque potuto risalire con certezza alla loro esistenza.
Gli errori che ho commesso non riguardano comunque il tracciato, né le opere d’arte diverse dalle costruzioni presenti nelle stazioni; essi invece riguardano stazioni e fermate e conseguentemente i fabbricati ivi compresi. A mia parziale scusante devo addurre il fatto che l’elenco di stazioni e fermate è stato dedotto da Wikipedia, che personalmente considero una pessima fonte di informazione, ma che nel caso della Santa Ninfa - Salemi citava in bibliografia l’opera di Nico Molino “La rete FS a scartamento ridotto della Sicilia” che è un punto di riferimento in materia. Ho quindi erroneamente esteso tale attendibilità anche alla voce Salemi-Kaggera almeno per quel che concerneva il percorso ivi indicato.
Marco mi ha invece indotto a riconsiderare ciò che avevo affermato nella mia ricostruzione, rivedendo così l’elenco delle fermate e delle stazioni. Le correzioni sono state inserite nei post esistenti, variandoli leggermente ove necessario
Gli errori che ho commesso non riguardano comunque il tracciato, né le opere d’arte diverse dalle costruzioni presenti nelle stazioni; essi invece riguardano stazioni e fermate e conseguentemente i fabbricati ivi compresi. A mia parziale scusante devo addurre il fatto che l’elenco di stazioni e fermate è stato dedotto da Wikipedia, che personalmente considero una pessima fonte di informazione, ma che nel caso della Santa Ninfa - Salemi citava in bibliografia l’opera di Nico Molino “La rete FS a scartamento ridotto della Sicilia” che è un punto di riferimento in materia. Ho quindi erroneamente esteso tale attendibilità anche alla voce Salemi-Kaggera almeno per quel che concerneva il percorso ivi indicato.
Marco mi ha invece indotto a riconsiderare ciò che avevo affermato nella mia ricostruzione, rivedendo così l’elenco delle fermate e delle stazioni. Le correzioni sono state inserite nei post esistenti, variandoli leggermente ove necessario
La stazione di Gibellina-Salemi si trova alla periferia di quella che adesso è “Gibellina Nuova”, ma dista circa 10 km da quello che è il nucleo urbano originario. E, sebbene sul fabbricato viaggiatori più antico si legga ancora “SALEMI”, anche la cittadina di Salemi dista in realtà 6 km.
Non so comunque a quando risalga la costruzione; visti stile e dimensione, dubito fortemente che possa trattarsi di una stazione degli anni ’30, anche se ristrutturata.
All’ingresso in stazione, la Santa Ninfa- Salemi si trovava ad Ovest della Alcamo-Castelvetrano
ed il rilevato ferroviario della Salemi Kaggera proseguiva lungo la medesima direttrice puntando a Nord, per curvare verso Ovest dopo 1200 metri circa. Sono ancora visibili tracce sia del rilevato sia della trincea che consentono di stabilire quale sarebbe stato il percorso della linea.
Poco dopo la stazione è visibile una casa cantoniera abbandonata, che è stata da alcuni individuata come pertinenza della Salemi Kaggera; in realtà essa sorge lungo la Alcamo-Castelvetrano e la Salemi-Kaggera avrebbe curvato prima
trovandosi ad una distanza di circa 80 metri dalla cantoniera. Il tracciato decorreva lungo il margine di quello che è adesso un terreno recintato, per poi identificarsi, poco prima della curva, con la strada di accesso a detto terreno
Si discosta dalla strada proprio quando comincia a descrivere la curva, all’inizio della quale vi è un sottovia
visibile anche dall’autostrada. Ed esso risulta visibile dall’autostrada proprio perché quest’ultima è stata realizzata sulla curva, eliminando le strutture della linea.
Al di là del viadotto autostradale, il tracciato decorreva all’interno di quello che adesso è un campo coltivato, ed in corrispondenza del quale nessuna struttura sembra essere più presente.
Ricompare dopo il campo come traversa di una strada locale raggiungibile dalla SP Giovenchi (strada provinciale senza numero) o dalla SP 14 (da Gibellina Nuova), sotto forma di strada campestre. La strada è facilmente identificabile dal basso cordolo che ne fiancheggia l’imbocco
Il fondo è ovviamente sterrato, ma almeno nel primo tratto in buone condizioni. Dopo circa 1800m dalla stazione di Gibellina-Salemi vi è la prima delle cantoniere
notevolmente modificata nell’aspetto, ma ancora riconoscibile
Dopo questa il fondo peggiora progressivamente
Vi sono diversi sottovia, sempre caratterizzati dalle dimensioni da linea a scartamento ordinario, alcuni parzialmente modificati
Il tracciato procede verso Ovest-NordOvest, con un andamento prevalentemente rettilineo, intervallato da ampie curve, ed in prevalente leggera discesa
In corrispondenza del km 3+200 dalla stazione di Gibellina-Salemi vi è un ponte ad una sola arcata (Passo del Medico)
anche questo in condizioni ottime. Abbastanza curiosamente, su un lavoro relativo a “Viabilità e topografia della Sicilia antica” (“La Sicilia del 1720”), la cui introduzione è tra l’altro firmata da Liliane Dufour, il ponte viene definito come “di possibile costruzione romana”.
A 250 metri dal ponte, sulla sinistra andando in direzione Salemi, si trovava la fermata di Passo del Medico.
A 250 metri dal ponte, sulla sinistra andando in direzione Salemi, si trovava la fermata di Passo del Medico.
Il fabbricato passeggeri si avvaleva del modulo 3x1 (tre luci sul prospetto, una sul fianco) cui si conformava gran parte degli edifici con tale destinazione, sebbene intuirlo dal particolare dell’aerofoto non sia immediato
L’edificio è privo della copertura; la parte più scura sulla sinistra è il fianco NordOvest. Delle strutture della fermata nulla è più visibile
sulle carte IGM (con i rilievi risalenti alla metà degli anni Settanta) in corrispondenza dell’edificio vi è segnato un rudere
In foto aeree dei primi anni Novanta può essere ancora visto qualcosa, probabilmente relativo alle fondazioni del fabbricato
ma nelle immagini odierne non è più rilevabile alcuna traccia di esso
Circa 1200 m dopo di esso si passa all’interno di una trincea fiancheggiata da muri di controripa
al termine della quale vi è l’attraversamento di una strada locale, dove vi sarebbe stato un passaggio a livello, a 3+500 km dalla stazione di Gibellina-Salemi, ed a 14 km da quella di Santa Ninfa Campagna. Da qui, la torre per le telecomunicazioni di Salemi è a vista.
Dopo il passaggio a livello, il tracciato ha sempre le caratteristiche di strada campestre, con un fondo abbastanza sconnesso
Attraversa una zona pianeggiante, dove il rilevato è andato parzialmente distrutto
solo la presenza dei grandi sottovia ricorda che si sta percorrendo quella che avrebbe dovuto essere una strada ferrata
Il fondo migliora un po’ quando ci si trova nei pressi di un’altra, grande, casa cantoniera, al km 15+150 da Santa Ninfa Campagna
Si trova nelle condizioni che ci si aspetta per un edificio costruito circa ottanta anni fa e che non è mi stato oggetto di manutenzione; i tetti mancano, ma i muri perimetrali sono ancora in piedi. Tutto sommato, è in condizioni migliori di costruzioni analoghe utilizzate fimo agli anni Cinquanta.
Oltre la cantoniera, il fondo migliora progressivamente fino a divenire asfaltato
da qui il tracciato si sviluppa per 1700 m come strada. Al km 7+200 da Gibellina-Salemi è presente una cantoniera, in ottime condizioni, abitata, provvista di forno esterno
dopo di essa il tracciato continua, sempre sotto forma di strada urbana
per altri 720 m circa, prima di terminare contro una recinzione.
Da questo punto in avanti e per 1600 m il tracciato, come già accaduto a Santa Ninfa, è stato cancellato dall’urbanizzazione. Il suo percorso è segnato sulla mappa, e come si vede nemmeno gli allineamenti sono stati conservati.
Nell’ultimo tratto del percorso cittadino si trovava ad Ovest della statale ove attualmente vi è una strada asfaltata che segue il medesimo percorso della ferrovia; non so però se questa coincida effettivamente con la strada ferrata. In corrispondenza di un piazzale usato come parcheggio, all’altezza della stazione di servizio sulla statale, ed al km 18+450 da Santa Ninfa Campagna
Come rilevabile dall'immagine, sebbene non molto chiaramente, la costruzione era analoga a quella di Santa Ninfa Città; è altresì ben visibile la cantoniera che sorgeva poco prima della stazione
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