lunedì 10 agosto 2009

Ricostruzione del tracciato della ferrovia Palermo-Camporeale. Parte terza: dall'ex ospedale di San Ciro all'AcquaPark (fermata Fiumelato)



Allo sbocco (9350m) della galleria sopra l'ex ospedale, si trova la quarta cantoniera (9400m).






Essa è attualmente occupata da due vagabondi con diversi cani randagi, piuttosto aggressivi.

Sono giunto in vista dello sbocco risalendo da quella parte, non percorrendo la galleria. Quando ero in vista del frontale sono stato aggredito. Dalla cantoniera è uscito qualcuno che ha richiamato i cani. Non sembrava avere un atteggiamento ostile nei miei confronti, ma non sembrava neanche intenzionato a legare i cani per consentirmi di passare. Così, da solo, senza nemmeno protezioni improvvisate, e con l'attrezzatura fotografica, ho desistito. Mi sono accontentato di fotografare lo sbocco da lontano, ma la cantoniera era nascosta dagli alberi, e non ho potuto verificarne lo stato. La visione dal basso




non aiuta, poichè anche da quella angolazione, la cantoniera è seminascosta dagli alberi; dalle foto satellitari, sembrerebbe comunque priva del tetto. Il frontale della galleria è invece discretamente conservato, anche se parte del medaglione è stato asportato maldestramente.





Questo è un altro dei furti che abbiamo subito, un altro episodio che mostra come chi sia abbastanza deciso possa appropriarsi di una cosa pubblica ed utilizzarla per i propri scopi senza subire alcuna conseguenza.

Dallo sbocco della galleria, il tracciato può comunque venire seguito a piedi per più di quattrocento metri.





Per trecento metri decorre su un terrapieno, indi su un ponte, vero e proprio viadotto "appoggiato" al fianco della collina, con arcata in corrispondenza di un canalone per il deflusso delle acque.





Poco oltre il termine del ponte un muro non consente di progredire oltre





L'accesso a questa parte del tracciato è possibile perchè proprio in corrispondenza dell'arcata esiste un sentiero che s'inerpica, sulla destra, consentendo di raggiungere a piedi il livello del tracciato, e percorrerlo da S.Ciro al muro.

L'accesso del tratto oltre il muro è più in basso.


Oltre il muro il tracciato è interrotto da una costruzione, realizzata in pieno terreno demaniale; è attualmente disabitata e sotto sequestro, ma non è ancora stata demolita. E' comunque possibile camminare nel terreno circostante, dove una volta doveva esistere la sede ferroviaria, che comunque risulta essere nuovamente visibile pochi metri dopo la costruzione, dove passa al di sotto dell'arco posto alle spalle della Fontana del Drago del Marabitti. Il passaggio, come è stato più volte sottolineato, è molto suggestivo:



la suggestione è però incrinata dalla quantità di immondizia che vi si trova




Il tracciato può essere agevolmente seguito a piedi; dopo meno di 100 dalla Fontana del Drago (9850m) vi è un'apertura nel guard-rail che consente di accedere facilmente a questo segmento, il quale in questo punto si trova allo stesso livello della sede stradale.




Più avanti assume una pendenza in discesa per una quarantina di metri dopo i quali vi è l'imboccatura della quarta galleria (10000m).





Questa, lunga circa 250m, presenta ancora la costruzione del frontale con i mattoncini rossi, ed il medaglione in pietra. Le gallerie successive avranno un aspetto diverso, probabilmente perchè realizzate da una Ditta diversa, e sicuramente in un periodo successivo; questa è infatti l'ultima a presentare, sul medaglione la scritta " A III" (anno terzo dell'Era Fascista).





La galleria dovrebbe essere percorribile all'interno, ma l'imboccatura è ostruita da lastroni di pietra tenuti insieme da una struttura metallica.




Lo sbocco dalla parte opposta (10260m) è chiuso da quello che è, in pratica, un portone; sembra infatti che la galleria fosse stata data in affitto per uso come magazzino.




Allo sbocco della galleria inizia la "via Linea Ferrata". Da questo punto in poi, il tracciato può venire seguito in auto, in moto o in bici per più di diciassette km, con sole tre piccole interruzioni facilmente aggirabili. La strada più avanti cambia nome (via Ferrovia Ovest, via ferrovia Est, Contrada Valle Fico), ma la linea è la stessa

Ponendosi con la parte posteriore dell'auto a ridosso del portale della galleria, e camminando a velocità costante, è possibile vedere, ciò che avrebbe visto un ipotetico macchinista dell'ipotetico trenino che non ha mai percorso questa linea, E' suggestivo l'arrivo in prossimità delle stazioni, così come il passaggio accanto alle cantoniere, o sui ponti e nelle gallerie.

Il portale della galleria può essere raggiunto in diversi modi. Uno è quello di percorrere la via Linea ferrata dalla stazione di Monreale verso Palermo. Un altro è quello di imboccare la provinciale che sale a Monreale, e dopo pochi metri girare a sn verso il ristorante "Villa Flora". Giunti davanti al locale, si gira a destra per percorrere una stretta e ripida strada che sale (via Cannolicchio); la strada più avanti effettua una curva a sinistra alla fine della quale confluisce nella via Linea Ferrata. La galleria si trova a sn della confluenza, a meno di 250m da essa.




La via Linea Ferrata ricalca il percorso della linea perchè è stata realizzata sul tracciato; ma la sede stradale è stata allargata per consentire un agevole transito alle vetture che si incrociano procedendo in senso opposto. Così, praticamente non sono rimaste strutture originarie con l'eccezione di un muretto di mattoni rossi visibile in corrispondenza di un sottovia, sulla sinistra, a circa 400m dalla galleria. L'accesso al sottovia è garantito da una stradina sulle destra; risulta così possibile verificarne le strutture e constatare come quelle verso valle siano originali, e siano state aggiunte quelle verso monte, dove la sede stradale è stata ampliata





Dopo circa 1km e 150m, sulla destra, è visibile la quinta cantoniera, perfettamente conservata ed abitata, con forno esterno funzionante.




Dopo ulteriori 650m (1800m dalla galleria) si giunge nel piazzale della stazione di Monreale.




Questa è una "stazione principale", con quattro luci sul prospetto e magazzione merci. Lo stato è ottimo, essendo stata ristrutturata e data dal Comune all'ASL6, che vi ha realizzato il centro vaccinazioni, la sede dell'area di emergenza (118), l'ambulatorio polispecialistico, la Guardia Medica, ed alcuni uffici. Lo stile non è stato pienamente rispettato, soprattutto in relazione ai fregi delle cornici delle aperture




Abbastanza stranamente, la stazione venne edificata su terreno acquitrinoso, così nei sotterranei vi sono pompe di aspirazione che lavorano costantemente. Nonostante di recente siano stati deviati i corsi d'acqua, nei sotterranei le infiltrazioni persistono.




Procedendo sulla stessa direttrice, dopo poco più di 150m vi è l'imboccatura della quinta galleria.



Questa presenta un frontale diverso da quelle viste fin qui, senza muro di contenimento in mattoncini, con la sigla "CEF" sulla cornice a destra (Società Anonima per Costruzione ed Esercizio di Ferrovie), e con fascio scolpito sulla pietra di volta della cornice, accanto al quale si legge "A V" (anno quinto dell'Era Fascista).

La galleria è stata aperta al traffico automobilistico di recente; è illuminata, ed un semaforo che da il via, alternativamente, alle auto in un senso o nell'altro, evita che si incrocino veicoli procedenti in senso opposto. In realtà, sarebbe possibile a due auto incrociarsi, procedendo con cautela; ed in pratica, ciò succede spesso, dato l'alto tasso di inciviltà che caratterizza gli automobilisti nostrani, per i quali fermarsi al semaforo rosso configurerebbe una sorta di diminutio capitis

E' lunga più di quattrocento metri; al suo sbocco vi è un incrocio, ma la strada che ricalca il tracciato è evidentemente quella che procede di fronte.




Subito dopo l'inizio di essa vi è un ponte, dell'epoca, in cui la sede ferroviaria è stata asfaltata. Contrariamente a quanto avviene in galleria, la larghezza del ponte non consente in alcun modo a due veicoli di affiancarsi; inoltre, nessun semaforo regola il traffico nei due sensi. Pertanto, occorre procedere con molta prudenza.




Dopo il ponte, lungo circa cinquanta metri, è possibile vedere una serie di cavalcavia che consentivano a pedoni (meno probabilmente a veicoli) di attraversare la sede ferroviaria.




Si contano undici di tali cavalcavia prima della galleria successiva.




Al di fuori dei ponti, anche qui la carreggiata è stata allargata, ma qui l'allargamento è avvenuto prevalentementeverso il bordo Est o Sud della strada, cioè quello che, percorrendo la strada da Monreale ad Altofonte, si trova a sinistra. Pertanto, sulla destra è possibile vedere diversi tratti di muretti di controripa originali.





Dopo circa un chilometro dallo sbocco della galleria, dopo aver attraversato sei cavalcavia. in corrispondenza di una curva a destra si può vedere, a sinistra, la sesta cantoniera.




Non si capisce esattamente quali siano le condizioni. E' abitata, ed è stata aggiunta una costruzione al piano terra, ma le finestre del primo piano sono murate.





Dopo ulteriori due chilometri (e cinque cavalcavia) si giunge alla sesta galleria. E' lunga circa 150m, illuminata, ma senza semaforo.




Poco dopo l'uscita della galleria a destra vi è la settima cantoniera. E' in ottime condizioni, in quanto ristrutturata e sede di una casa-famiglia.





Qui il tracciato subisce la prima interruzione. E' infatti interrotto dall'incrocio con le vie Fiumelato e Spartivolo. La strada infatti devia verso Est (verso sinistra), ma il tracciato, dopo la cantoniera, deviava leggermente ad Ovest (a destra) per passare a lato alla stazione che si trova a circa 150m dalla cantoniera.




Questa è del tipo "fermata": tre luci sul prospetto, senza magazzino merci. Le condizioni sono cattive.



Sulla sinistra vi è uno degli ingressi dell'Acquapark.



A questo punto, Lettore, mi hai seguito per 16200 m dalla Stazione Lolli