Sebbene sul sito www.ferrovieabbandonate.it si legga che la stazione di Misilmeri sia “in parte abitata”, in realtà essa non esiste più da tempo; non ho idea del motivo per il quale essa sia data come ancora esistente.
Sorgeva nell'attuale piazzale del mercato ortofrutticolo, che confina con la caserma dei Carabinieri, posto a 14709 metri dalla stazione di Sant'Erasmo
Era più piccola di quella di Villabate, con tre luci al piano terra, ma una singola finestra a rosone al primo piano. Sul Web è facile imbattersi in questa antica foto che la raffigura
il punto di ripresa si troverebbe attualmente all’interno dell’area del mercato ortofrutticolo, e guarda verso Palermo.
Oltre la stazione, il tracciato è in parte divenuto una stretta stradina; poi seguiva un percorso più a SudEst del prolungamento di viale Europa, all’interno dei terreni che ivi si trovano.
Su quest’area si è costruito e si continua a costruire, e così nulla è rimasto delle strutture originarie; alla fine di via Pellingra era presente un cavalcavia, del quale non vi è traccia. Subito dopo il luogo dove esisteva il cavalcavia, il tracciato torna ad essere presente, sotto forma di strada; è via Madonna del Carmelo, che attualmente è in gran parte asfaltata, e costituisce la via di accesso a numerose abitazioni
Nel tratto asfaltato, l’unica traccia della ferrovia, a 940m dalla stazione di Misilmeri, consiste in un segnale di passaggio a livello l’insegna in cemento con la scritta “Attenti al treno” ed il teschio con le tibie, di cui vi sono diverse fotografie sul Web
era un segnale usuale per questa ferrovia, e se ne trovano ancora diversi altri lungo il percorso, alcuni in uno stato migliore di questo.
Alla fine di via Madonna del Carmelo, all’incrocio con la via Vittorini
il tracciato continua come strada sterrata
Dopo un centinaio di metri si trova un ponte, che presenta ancora parte delle strutture in ferro dei parapetti sulle spallette
Più avanti, vi è una struttura in mattoncini rossi con una scaletta laterale, forse ciò che resta della struttura di un cavalcavia
Ancora più avanti il tracciato si interrompe con un cancello, in corrispondenza della SR 14bis, che mette in comunicazione la SP 77 con la SS 121
oltre la provinciale, nessuna traccia è più visibile per qualche centinaio di metri.
Successivamente, il percorso torna ad essere visibile come strada di accesso ad un’abitazione
che all’opposta estremità è interrotta dalla presenza di un uliveto. Un ulteriore segmento del tracciato è compreso tra l’uliveto
ed un maneggio
ambedue questi segmenti possono essere raggiunti da accessi costituiti da traverse della SP 77 (accesso1, accesso2 sulla mappa)
Un’altra traversa, più avanti, consente di raggiungere il tratto successivo al maneggio; anzi, il tracciato costituisce proprio una delle vie di accesso al maneggio (accesso3 sulla mappa). Il fondo è sterrato nella prima parte (quella che conduce al maneggio)
asfaltato nella seconda
Lungo di esso sorgono diverse abitazioni, e nessuna delle strutture appartenenti alla linea ferrata appare più visibile
il tracciato si interrompe qualche decina di metri prima dell’imbocco del viadotto Mortilli, che quindi non sarebbe accessibile
Oltrepassato il viadotto
il tracciato avrebbe attraversato una strada asfaltata, decorrendo poi in un area attualmente compresa in un terreno privato, nel quale sorge un’abitazione, e continuando oltre di esso
Poco dopo la recinzione del terreno è visibile parte del rilevato sul quale sono addirittura ancora presenti dei sassi della massicciata
ma poco più avanti diviene impossibile identificare altre strutture appartenenti alla strada ferrata. In questa zona il tracciato segue la valle dell’Eleuterio sul versante del vallone Coda di Volpe, decorrendo sulla parete della valle al di sotto della statale,
e quindi su terreni che presentano una certa pendenza; sono quindi stati realizzati dei terrazzamenti, ed è possibile che qualcuno di essi sia in realtà il rilevato della ferrovia, ma l’individuazione di esso è incerta
Il tracciato risaliva lo sbocco del vallone
oltrepassando l’attuale viadotto della statale e tracciando una curva al di sotto di esso, con andamento analogo. Sebbene il terreno sul quale insisteva il tracciato in corrispondenza della curva non sia coltivato, e nemmeno recintato, la sola azione del tempo e degli agenti atmosferici è valsa a far scomparire qualunque struttura residua
si può solo intuire, dalla morfologia del terreno, dove una volta passava la strada ferrata.
Il tracciato esce sempre in salita sulla parete opposta del vallone, eseguendo una curva su una collinetta, all’interno di aree recintate; in corrispondenza della curva torna ad essere visibile, ed al termine di essa può essere seguito per qualche centinaio di metri. L’aspetto attuale è inizialmente quello di una stradina di campagna
per poi divenire scarsamente discernibile a causa della vegetazione, e l’andamento può essere intuito solo perché decorre in una depressione del terreno
I resti di una costruzione adiacente al tracciato dovrebbero essere quelli di una garitta
visibile tra l'altro su foto aeree del 1954, ma non è possibile attribuire con certezza il residuo esistente ad essa.
Più avanti, l’ulteriore progressione lungo il percorso è sbarrata da recinzioni private. Da quel punto in avanti, il tracciato decorre prima a fondo valle, per poi risalire sulla parete Est della vallata
Molti segmenti sono totalmente spariti a causa dell’edificazione di strutture sede di esercizi commerciali, altri sono stati inglobati come stradine di accesso all’interno della stessa area
Parte del rilevato risulta visibile dalla statale, che si trova sul lato Est della valle, o dalla SP 77, dal lato Ovest.
In prossimità dell’abitato, subito a Nord dell’attuale svincolo della statale, il tracciato ritornava verso fondovalle e con un ultimo tratto rettilineo si orientava decisamente in direzione Sud-SudEst, giungendo così, dopo 22650 metri, alla stazione di Bolognetta.
Oltre la stazione, il tracciato è in parte divenuto una stretta stradina; poi seguiva un percorso più a SudEst del prolungamento di viale Europa, all’interno dei terreni che ivi si trovano.
Su quest’area si è costruito e si continua a costruire, e così nulla è rimasto delle strutture originarie; alla fine di via Pellingra era presente un cavalcavia, del quale non vi è traccia. Subito dopo il luogo dove esisteva il cavalcavia, il tracciato torna ad essere presente, sotto forma di strada; è via Madonna del Carmelo, che attualmente è in gran parte asfaltata, e costituisce la via di accesso a numerose abitazioni
Nel tratto asfaltato, l’unica traccia della ferrovia, a 940m dalla stazione di Misilmeri, consiste in un segnale di passaggio a livello l’insegna in cemento con la scritta “Attenti al treno” ed il teschio con le tibie, di cui vi sono diverse fotografie sul Web
era un segnale usuale per questa ferrovia, e se ne trovano ancora diversi altri lungo il percorso, alcuni in uno stato migliore di questo.
Alla fine di via Madonna del Carmelo, all’incrocio con la via Vittorini
il tracciato continua come strada sterrata
Dopo un centinaio di metri si trova un ponte, che presenta ancora parte delle strutture in ferro dei parapetti sulle spallette
Più avanti, vi è una struttura in mattoncini rossi con una scaletta laterale, forse ciò che resta della struttura di un cavalcavia
Ancora più avanti il tracciato si interrompe con un cancello, in corrispondenza della SR 14bis, che mette in comunicazione la SP 77 con la SS 121
oltre la provinciale, nessuna traccia è più visibile per qualche centinaio di metri.
Successivamente, il percorso torna ad essere visibile come strada di accesso ad un’abitazione
che all’opposta estremità è interrotta dalla presenza di un uliveto. Un ulteriore segmento del tracciato è compreso tra l’uliveto
ed un maneggio
ambedue questi segmenti possono essere raggiunti da accessi costituiti da traverse della SP 77 (accesso1, accesso2 sulla mappa)
Un’altra traversa, più avanti, consente di raggiungere il tratto successivo al maneggio; anzi, il tracciato costituisce proprio una delle vie di accesso al maneggio (accesso3 sulla mappa). Il fondo è sterrato nella prima parte (quella che conduce al maneggio)
asfaltato nella seconda
Lungo di esso sorgono diverse abitazioni, e nessuna delle strutture appartenenti alla linea ferrata appare più visibile
il tracciato si interrompe qualche decina di metri prima dell’imbocco del viadotto Mortilli, che quindi non sarebbe accessibile
Oltrepassato il viadotto
il tracciato avrebbe attraversato una strada asfaltata, decorrendo poi in un area attualmente compresa in un terreno privato, nel quale sorge un’abitazione, e continuando oltre di esso
Poco dopo la recinzione del terreno è visibile parte del rilevato sul quale sono addirittura ancora presenti dei sassi della massicciata
ma poco più avanti diviene impossibile identificare altre strutture appartenenti alla strada ferrata. In questa zona il tracciato segue la valle dell’Eleuterio sul versante del vallone Coda di Volpe, decorrendo sulla parete della valle al di sotto della statale,
e quindi su terreni che presentano una certa pendenza; sono quindi stati realizzati dei terrazzamenti, ed è possibile che qualcuno di essi sia in realtà il rilevato della ferrovia, ma l’individuazione di esso è incerta
Il tracciato risaliva lo sbocco del vallone
oltrepassando l’attuale viadotto della statale e tracciando una curva al di sotto di esso, con andamento analogo. Sebbene il terreno sul quale insisteva il tracciato in corrispondenza della curva non sia coltivato, e nemmeno recintato, la sola azione del tempo e degli agenti atmosferici è valsa a far scomparire qualunque struttura residua
si può solo intuire, dalla morfologia del terreno, dove una volta passava la strada ferrata.
Il tracciato esce sempre in salita sulla parete opposta del vallone, eseguendo una curva su una collinetta, all’interno di aree recintate; in corrispondenza della curva torna ad essere visibile, ed al termine di essa può essere seguito per qualche centinaio di metri. L’aspetto attuale è inizialmente quello di una stradina di campagna
per poi divenire scarsamente discernibile a causa della vegetazione, e l’andamento può essere intuito solo perché decorre in una depressione del terreno
I resti di una costruzione adiacente al tracciato dovrebbero essere quelli di una garitta
visibile tra l'altro su foto aeree del 1954, ma non è possibile attribuire con certezza il residuo esistente ad essa.
Più avanti, l’ulteriore progressione lungo il percorso è sbarrata da recinzioni private. Da quel punto in avanti, il tracciato decorre prima a fondo valle, per poi risalire sulla parete Est della vallata
Molti segmenti sono totalmente spariti a causa dell’edificazione di strutture sede di esercizi commerciali, altri sono stati inglobati come stradine di accesso all’interno della stessa area
Parte del rilevato risulta visibile dalla statale, che si trova sul lato Est della valle, o dalla SP 77, dal lato Ovest.
In prossimità dell’abitato, subito a Nord dell’attuale svincolo della statale, il tracciato ritornava verso fondovalle e con un ultimo tratto rettilineo si orientava decisamente in direzione Sud-SudEst, giungendo così, dopo 22650 metri, alla stazione di Bolognetta.
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