mercoledì 19 agosto 2009

Ricostruzione del tracciato della ferrovia Palermo-Camporeale. Parte settima: dalla fermata di Kumeta al viadotto di San Cipirello



Cinquecento metri dopo la stazione si trova l'imbocco della tredicesima galleria, che consente di oltrepassare il monte Kumeta.


Questa è la più lunga, circa settecento metri, asfaltata all'interno, e provvista di impianto di illuminazione (attualmente non funzionante). Questa parte del tracciato, galleria compresa, è riportato come strada carrabile su atlanti stradali degli anni settanta. All'uscita della galleria ci troviamo a 42 km dalla stazione Lolli.


Sebbene la sede stradale abbia subito smottamenti, è percorribile con facilità, purchè si faccia attenzione. Il fondo stradale rimane ben asfaltato per circa 1650 metri, percorsi i quali si giunge alla fermata della (tristemente famosa) Masseria Kaggio.


Lungo il percorso si possono vedere a destra (lato monte) diversi muretti di controripa originali.


In corrispondenza della fermata si trova una stazione disabitata, ma in buono stato


la presenza di infissi relativamente nuovi e funzionali indicherebbe che viene comunque utilizzata.



Da questo punto in poi, il tracciato si inoltra in località Montaperto; il fondo stradale non è più asfaltato, ma la strada è comunque percorribile con mezzi ordinari.


Dopo poco meno di un chilometro (44,5 km dalla stazione Lolli) si vede, sulla sinistra, la ventesima cantoniera con il forno esterno.


E' disabitata ed in cattivo stato, ma le strutture sono ancora in piedi.


Dopo cinquecento metri circa il fondo peggiora ulteriormente.


e dopo un ulteriore chilometro ci si imbatte nella stazione della fermata Masseria Cerasa, a quasu 46 km dalla stazione Lolli.



La stazione dovrebbe essere uguale a tutte le altre presenti in corrispondenza delle fermate ma vi è una struttura adiacente al fabbricato che sorge nell'identica posizione del magazzino merci.



Anche questa costruzione è disabitata, ma la struttura appare ancora in buone condizioni.



Dopo ulteriori cinquecento metri di cattivo fondo stradale si trova l'imboccatura dell'ultima galleria.


E' lunga meno di centocinquanta metri, priva di illuminazione, rettilinea. Il fondo non è asfaltato ma è regolare. L'imboccatura appare analoga alla precedente, mentre il frontale all'altra estremità è stato rivestito.
All'uscita il fondo stradale migliora, per tornare, successivamente, ad essere asfaltato


A 350 metri dallo sbocco della galleria sorge la ventunesima cantoniera.



Le condizioni sono peggiori di quelle della precedente, ed il tetto appare mancante. Ci troviamo a 47 chilometri dalla stazione Lolli.



Dopo circa un chilometro la sede stradale, sebbene il fondo sia sempre asfaltato, presenta qualche dissesto.



Dopo ulteriori 650m (48,6 Km dalla Stazione Lolli), in corrispondenza della strada che sale verso la zona archeologica del Monte Jato, si trova la ventiduesima cantoniera. E' abitata, ristrutturata, ridipinta, con giardino, ma ancora ben riconoscibile.



Da questo punto in avanti il fondo stradale è asfaltato ed in buone condizioni. Il tracciato descrive tre "anse" a raggio di curvatura costante, poi un'altra curva, indi si giunge ad un incrocio; da qui in poi il tracciato diviene praticamente una strada urbana.



Superato l'incrocio vi è un tratto rettilineo lungo circa cinquecento metri al termine del quale, dopo essere passati sotto un ponte che lo attraversa, vi è la ventitreesima cantoniera (Km 51,5 dalla Stazione Lolli), sulla sinistra. E' in buone condizioni, avendo subito notevoli lavori di ristrutturazione, con cambiamento della configurazione delle finestre.



Dopo due ulteriori "anse" si giunge alla stazione di San Cipirello, a 52,5 chilometri dalla Stazione Lolli.



E' in perfette condizioni, ristrutturata, sede di una cantina sociale; il magazzino merci è adibito a rivendita.



Ciò che doveva essere parte del piazzale della stazione si trova ad un livello leggermente più basso rispetto alla sede stradale; ciò indica che la sede della strada asfaltata non si identifica con quella della strada ferroviaria, ma il percorso del tracciato doveva necessariamente essere il medesimo.




La ricostruzione dei due chilometri successivi, pur essendo verosimile, è un'illazione. Essa è basata sulle immagini di GoogleEarth e su osservazioni condotte in loco, ma senza ricerca di prove documentali (mappe) o informazioni ricavate dalla gente del luogo.
Per i primi quattrocento metri dopo la stazione, il tracciato avrebbe descritto una curva verso Sud uguale e simmetrica rispetto a quella che conduceva alla stazione, indi si sarebbe diretto decisamento a Sud descrivendo due curve ad ampio raggio. Praticamente, l'andamento della Palermo-Sciacca nonchè della rampa di accesso ad essa.
Non so se quel tratto della Palermo-Sciacca sia effettivamente stato costruito sul tracciato, o se ne ricalchi solo l'andamento. La rampa si accesso corre su terrapieno, ed è presente un sottovia per lo scolo delle acque ma non credo sia dell'epoca. Dal punto in cui la rampa si raccorda alla statale, lateralmente a quest'ultima è presente una striscia, recintata, che decorre parallelamente alla strada. Più avanti, dopo circa 300m dalla confluenza con la rampa, la striscia si continua in una strada sterrata, il cui accesso è possibile dal campo sportivo presente sotto la stazione. Per accedervi bisogna imboccare la strada che scende sulla sinistra subito prima dello svincolo. Dopo 180m questa segue una curva a 90° a sn; esattamente in corrispondenza della curva vi è una strada non asfaltata che si dirama a destra, passando accanto al campo sportivo.


Da quel punto in poi, la strada sterrata decorre parallelamente alla statale, ed è percorribile, con difficoltà, con mezzi ordinari.



Un'altro tratturo simile è presente sul lato ovest della statale, raggiungibile dal primo tramite un ponte sulla statale. Tuttavia, mentre il primo si trova ad un livello altimetrico leggermente inferiore a quello della statale, il secondo è superiore, ed il dislivello si incrementa progressivamente.
A 1750 metri dall'altezza dello svincolo di San Cipirello, la scorrimento veloce incrocia il viadotto della ferrovia, passando a meno di venti metri da una delle due estremità



In questo punto, mentre la strada sterrata a Ovest della statale è ormai ad una trentina di metri (forse più) sopra il livello del viadotto ferroviario, la strada ad Est è esattamente all'altezza di esso. Inoltre, il viadotto non è esattamente parallelo alla statale, ma la sua direttrice si incotrerebbe con quella della statale circa settanta metri prima. Ho pertanto supposto che il tratturo che decorre ad Est della statale fosse il tracciato e che questo sia stato tagliato dalla SV Palermo-Sciacca prima del viadotto.


Il punto in cui il tracciato avrebbe attraversato la statale è riconoscibile perchè sulla statale, circa cinquanta metri dopo, vi è un cartello pubblicitario. Da lì risulta possibile vedere l'imboccatura del viadotto, allo stesso livello altimetrico.



Ovviamente, l'imbocco del viadotto, monco e sospeso a decine di metri dal suolo non può essere raggiunto; la distanza esistente tra il residuo di tracciato e l'imboccatura può essere però misurata tramite GoogleEarth: poco meno di cento metri. Se tu li potessi colmare con un balzo, Lettore, trovandoti all'estremità del viadotto, saresti a 54,5 Km dalla Stazione Lolli.

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