Forse siamo degli idioti. Forse meritiamo di essere trattati da idioti. E ancor di più quando saliamo in automobile. Come automobilisti siamo idioti vulnerabili. Perchè gli automobilisti non compongono una classe distinta, non formano un insieme compatto. Chiunque sale in automobile è "automobilista", sia esso avvocato, giudice, poliziotto, ladro...magari di automobili . Incolonnati nel traffico siamo tutti automobilisti coinvolti in un ingorgo, ma è probabile che io sia assolutamente diverso dall'automobilista che mi sta davanti in colonna , così come da quello che mi sta dietro. Abbiamo solo una cosa in comune: l'automobile. Il che non è che abbia poi tutto questo gran significato, considerato che in Europa abbiamo il più elevato rapporto auto/abitanti: chiunque ha un'auto. Semmai, l'auto è qualcosa che ci spinge gli uni contro gli altri, specialmente quando ci freghiamo il parcheggio, facciamo i furbi in colonna...ci rende più deboli e più idioti.
Tanto idioti che per anni ci siamo fatti propinare, senza accennare alla benchè minima reazione, una ignobile teoria: la velocità è la prima causa di incidenti. Ora, chiunque abbia un minimo di conoscenze di statistica sa bene che quando tra due variabili vi è un rapporto di causa ed effetto, vi è anche una correlazione tra le grandezze in gioco. Matematicamente misurabile. Ciò vorrebbe dire che all'aumento della velocità deve corrispondere un incremento degli incidenti. Nelle condizioni in cui sono massime le velocità, come ad esempio le gare di Formula 1, dovrebbero essere massimi gli incidenti mortali. E invece in Formula 1, c'è la più bassa percentuale di morti di tutti gli sport automobilistici. Mi correggo: non è necessario un minimo di conoscenze di statistica per portare a termine questo ragionamento, basta un minimo di intelligenza. Che solo degli idioti potrebbero non avere. E poichè siamo idioti, abbiamo dovuto sorbirci le idiozie che ci meritiamo da parte di quei gran furbi dei giornalisti di tutte le testate, televisive e non.
Fino a qualche settimana fa. Da quando il presidente...pardon, il Governatore (il fatto di cambiare nomi ai personaggi ed alle istituzioni, adottandone uno ogni volta più ridicolo è un'altra idiozia che ci meritiamo) della Regione Veneto è stato beccato dall'Autovelox, (definendo anacronistiche le attuali normative) , la velocità non è più la prima causa di incidenti. Verrebbe da pensare che non tutti i mali vengono per nuocere.
E invece no. Si è solo sostituita un'idiozia con un'altra, peggiore. La causa principale di morti sulla strada è da qualche tempo l'alcool. Tutti gli incidenti sono causati da ubriachi. Che sono come gli automobilisti: una categoria eterogenea. Giovani che escono dalla discoteca, vecchi delusi dalla vita, signori di mezza età che festeggiano...ma come mai vi sono tutti questi ubriachi? Semplice, perchè per la legge è "in stato di ebbrezza" chiunque abbia un tasso alcoolemico superiore a 0,5 grammi per litro misurato all'etilometro. Se l'etilometro misura questo e voi state guidando, commettete il reato di "guida in stato di ebbrezza". Il fatto che siate o meno ubriachi non ha alcuna importanza; ciò che è importante è il numero che fornisce l'etilometro.
Già, l'etilometro...ma cos'è questo benedetto etilometro? Vi diranno che è un apparecchio che ricava il tasso alcoolemico (la quantità percentuale di alcool nel sangue) dall'aria espirata. Questa è un'altra delle idiozie che ci vengono propinate. In realtà, l'etilometro è un apparecchio che pretende di ricavare il tasso alcoolemico dall'aria che avete in bocca quando vi viene chiesto di espirare. Chiariamo meglio questo concetto.
Negli alveoli polmonari avvengono gli scambi gassosi tra l'aria ed il sangue. L'ossigeno dell'aria può passare da questa al sangue, e l'anidride carbonica dal sangue all'aria. Queste non solo le sole sostanze volatili che vengono scambiate attraverso i polmoni. I fumatori assorbono nicotina attraverso i polmoni. Gli avvinazzati eliminano l'alcool disciolto nel sangue attraverso i polmoni. E' proprio quest'ultima caratteristica che viene sfruttata dall'etilometro. Vi è una correlazione (come la velocità...ricordate?) tra la percentuale di alcool nell'aria alveolare, e l'alcoolemia. L'etilometro è tarato in maniera da allarmarsi oltre misura se rileva una percentuale di alcool nell'aria alveolare che corrisponde ad un'alcoolemia superiore a 0,5 gr/l. Se poi un simile livello di alcoolemia (o uno superiore o uno inferiore) renda un individuo ubriaco o meno, è una cosa della quale non frega niente a nessuno. So far, so good.
Ma...c'è un ma. Per capire il "ma" occorre conoscere un minimo la fisiologia dello svuotamento gastrico, e dell'assorbimento di alcool. L'alcool viene assorbito nel duodeno, che è il primo pezzettino dell'intestino che sta al di là dello stomaco. Le sostanze grasse ritardano il passaggio del contenuto dello stomaco nel duodeno, e nel contempo riducono il tono dello sfintere esofageo inferiore, quella fascetta muscolare che dovrebbe impedire il reflusso del contenuto dello stomaco in esofago. Questa seconda caratteristica è un effetto collaterale, ma la prima è sfruttata nella formulazione degli aperitivi: bevande alcooliche e noccioline. Le noccioline (o le arachidi, o le olive o gli anacardi, o quello che volete voi) impediscono o ritardano il passaggio dell'alcool nel duodeno, e di conseguenza il suo assorbimento, e ne allungano il tempo di permanenza nello stomaco. E' questo il motivo per cui bevendo a stomaco pieno non ci si ubriaca, non perchè il cibo "assorba" l'alcool. E l'alcool, d'altra parte, favorisce le secrezioni gastriche e quindi la digestione. Questa è la funzione degli aperitivi offerti prima di un pranzo o di una cena
Ammettiamo quindi che io venga fermato dalla Polizia dopo aver bevuto un aperitivo. e mi si chieda di respirare nell'etilometro. Il mio tasso alcoolemico sarà vicino a zero, perchè gran parte dell'alcool sarà nello stomaco. E poichè il tono dello sfintere esofageo inferiore è ridotto, l'alcool che evapora nel mio stomaco potrà risalire in esofago e giungere in bocca. Facendo segnare valori record all'etilometro. Mi sbatteranno in gattabuia mentre chi avrà appena (da una decina di minuti) bevuto una quantità di alcool notevole a digiuno, lo avrà in duodeno, pronto per essere assorbito, ma non ancora assorbito. Il suo tasso alcoolemico sarà, ancora per poco, normale. Se dovrà fare ancora duecento chilometri in auto, si troverà ubriaco strada facendo.
Ma la cosa più stupefacente, quella che mi ha spinto a scrivere stasera, l'ho appena ascolatata a TG1 RAI. A sentir loro sembra che in Germania (dove per inciso non ci sono limiti di velocità in autostrada) abbiano trovato il modo (anzi "la chiave", è stato detto) per ridurre gli incidenti mortali. Hanno appena varato una legge che vieta ai neo patentati (al di sotto de 21 anni) di bere qualunque quantità di bevande alcooliche prima di mettersi alla guida. Multa di 125 euro a chi viene trovato positivo all'etilometro, con qualunque valore. Se sia effettivamente ubriaco o no, ha sempre meno importanza. Ma il punto non è questo. La fulgida gemma che ci propone TG1 è il fatto che "così sono riusciti a ridurre le vittime di incidenti del 40% progressivamente dal 2003 al 2006". Meraviglioso. La prima legge al mondo con effetto retroattivo. I tedeschi promulgano una legge nel 2007 e riescono a ridurre i morti dei tre anni precedenti. Gli unici due precedenti riportati (e neanche documentati) sono Lazzaro e Gesù. Che io sappia, non si avevano notizie di altre resurrezioni. Fino a stasera, almeno.
Forse siamo idioti, forse no. Ma che veniamo trattati da idioti è sicuro.
lunedì 30 luglio 2007
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