The greatest challenge to any thinker is stating the problem in a way that will allow a solution.
Bertrand Russell
Una (originariamente) Lettrice del blog, divenuta successivamente un’amica, mi aveva interpellato, circa sette mesi addietro, riguardo alla famosa lettera ricevuta dal giornalista Paolo Vagheggi. Più che una domanda sembrava una richiesta; ma lei non aveva specificato nulla, e non mi fu immediatamente chiaro cosa mi stesse chiedendo esattamente.
Così, presi in considerazione il possibile significato della missiva, e lo misi per iscritto, per inviarglielo in formato PDF.
Nel frattempo, però, mi aveva chiarificato come il suo interesse fosse diretto soltanto alla busta, e precisamente all’indirizzo scritto su di essa, e non al suo contenuto.
Ma una volta che avevo considerato la questione relativa ai contenuti della lettera, le inviai comunque le mie conclusioni.
Qualche mese dopo mi chiese: “Ma perché non pubblichi sul blog ciò che mi hai inviato?”. Le risposi che ci avrei pensato.
Ci ho pensato, ed eccolo qui, “depurato” da qualche riferimento più personale, o da quelle parti che assumevano un significato preciso solo quando integrato da ciò che ci eravamo detti interloquendo direttamente.
In estrema sintesi, l'ipotesi della mia amica é che la composizione dell'indirizzo sulla busta, eseguita incollando delle lettere ritagliate, fosse stata pesantamente "ispirata" da quella della busta inviata a Silvia Della Monica; e che tale rassomiglianza nella disposizione delle lettere fosse stata creata ad arte, allo scopo di indurre a ritenere che esse provenissero dalla stessa persona.
La validità di una tale ipotesi non sarebbe fine a sé stessa, ma avrebbe delle implicazioni notevoli, in quanto nel novembre del 1988 (quando Vagheggi ricevette la lettera) le immagini della busta indirizzata a Silvia Della Monica non erano ancora di dominio pubblico, e pertanto se l'autore della lettera a Vagheggi fosse stato ispirato dalla precedente, avrebbe avuto una sorta di "canale preferenziale" che gli avrebbe dato accesso a ciò che il cittqdino comune non avrebbe avuto modo di conoscere.
La parte relativa all’indirizzo sulla busta è in qualche modo rimasta nel testo, ma il suo significato resterà comunque poco chiaro. Tu, Lettore, tralasciala pure; rendere più comprensibile quella parte avrebbe significato scrivere di sana pianta un altro post, e ciò non rientrava nelle mie intenzioni
Desidero focalizzare la tua attenzione su due aspetti: la motivazione e la comunicazione.
Il “Mostro di Firenze” non ha mai comunicato con gli inquirenti. Mai. Se analizzi, anche superficialmente, le comunicazioni di Zodiac o di Jack the Ripper ti accorgi della differenza abissale che esiste tra la loro maniera di comunicare, e l’assenza assoluta di comunicazioni da parte del “Mostro di Firenze”.
L’unica missiva proveniente dal “Mostro” è quella inviata a Silvia Della Monica; ma la lettera è inviata a Silvia Della Monica, non agli inquirenti o alle forze dell’ordine. Silvia Della Monica non si occupava (più) del caso.
Non conteneva alcuna “comunicazione” e men che meno un invito ad iniziare una qualunque forma di interlocuzione. Non c’era una sola parola all’interno della lettera. C’era solo un invito simbolico. Per me l’invito simbolico era chiaro; l’ho scritto sul blog. Per Silvia Della Monica fu altrettanto chiaro; lo ha dichiarato lei stessa in più di un’intervista.
Tralasciando me, del quale ovviamente al “Mostro di Firenze” non sarebbe importato un fico secco, la lettera ha assolto perfettamente alla scopo. Il risultato non è stato quello voluto, perché la Della Monica si è ritratta, ma questo è un altro aspetto.
Se il “Mostro di Firenze” avesse voluto realmente “comunicare” avrebbe scritto ad altri. Avrebbe scritto, e non inviato solo minuscoli frammenti di resti umani (mi sembra di ricordare – cito a memoria – che Jack the Ripper inviò ben mezzo rene, ed accompagnato da una lunga missiva).
Avrebbe risposto agli inviti di Perugini e di Abraham.
Ma non gli interessava minimamente “comunicare”. Non erano queste le motivazioni che lo spingevano.
All’epoca in cui giunse il lembo cutaneo alla Della Monica, la tecnologia di allora avrebbe permesso di individuare:
1) Il gruppo sanguigno dell’individuo
2) Se erano presenti elementi cellulari nucleati, il sesso
3) Se erano presenti porzioni di tessuto diverso dal sottocute, che si trattava di frammento di ghiandola mammaria
Quindi, se il minuscolo frammento avesse contenuto una piccola porzione di ghiandola mammaria, si sarebbe potuto determinare al più che si trattava di un frammento di mammella femminile umana.
Si sarebbe potuto prendere in una sala settoria, in un reparto di chirurgia, in un laboratorio di anatomia patologica, in un cimitero… ed avrebbe potuto essere di chiunque.
Questo, non cambia niente.
Se ad inviarlo non fosse stato il “Mostro di Firenze”, quale sarebbe stata la motivazione che avrebbe spinto un’altra persona ad inviarlo? Per il “Mostro” la motivazione era chiara, persino ovvia; ma per un’altra persona?
Un mitomane o qualcuno affetto da mania di protagonismo, che avesse voluto entrare nelle vicenda, seppur anonimamente, avrebbe scritto. Avrebbe reiterato il gesto. Tanto più che procurarsi un lembo di mammella, a meno che non fosse stato un medico, un infermiere o un inserviente di sala settoria, sarebbe stato complicato.
Invece, nulla. Quella lettera aveva solo un significato, ed uno scopo. Inteso il messaggio, ma non raggiunto lo scopo, la cosa si è chiusa lì.
Diversa è la faccenda della lettera a Vagheggi.
Lì è contenuto una forma di messaggio. Se la tua ipotesi è corretta, chi l’ha inviata avrebbe “sfruttato” la missiva originale per crearne un seguito. Cerco di spiegarmi meglio.
Dicevo che un mitomane avrebbe scritto (e questo lo ha fatto) ed avrebbe reiterato il gesto (ed il suo gesto in questo caso avrebbe voluto rappresentare la reiterazione del precedente, la lettera autentica).
Quindi, in questo puoi avere assolutamente ragione. Se avesse voluto fingere la reiterazione del vero “mostro”, non potendo inserire frammenti di resti umani (sia perché avrebbe avuto difficoltà a procurarsene qualcuno, sia perché non erano più avvenuti omicidi) il “legame” o presunto tale con la precedente lettera avrebbe potuto essere costituito dall’elemento che tu hai rilevato. (NdR/A: chi ha inviato la lettera a Vagheggi avrebbe potuto voler simulare un "seguito" di quella inviata alla Della Monica, mimando in qualche modo la composizione dell'indirizzo sulla busta, ma con contenuti assolutamente diversi. La busta, e più precisamente le modalità di composizione dei ritagli, avrebbe così voluto evocare l'idea che le due missive avessero un mittente comune, e cioé che anche la lettera a Vagheggi sia stata inviata dal "Mostro", posto che nella prima non vi era inserita alcuna "firma" che potesse essere replicata.)
Veniamo un momento alla possibilità che avevo ventilato, e cioè di un’inconsapevole sistemazione delle lettere con quella inclinazione dipendente da i reciproci rapporti tra la foggia della lettera “F” e quella della lettera “I”.
Ho cercato sul Web delle immagini di altre lettere anonime composte con la stessa metodica (ritagli di giornale incollati). Purtroppo la ricerca si è rivelata più difficoltosa di quanto immaginassi.
Ho scoperto che c’è chi addirittura vende lettere ritagliate per comporre lettere anonime, così le ricerca di immagini sono inquinate da ‘ste robe. Volendo allora proseguire sulla linea della mia illazione, e cioè, che il posizionamento della “I” dopo la “F” venisse condizionato dalla foggia della lettera precedente, ciò avrebbe dovuto valere anche in altri casi. Quindi, una “I” dopo una “L”” sarebbe dovuta risultare inclinata in modo opposto. Ho trovato un paio di occorrenze di ciò (una è nella stessa lettera alla Della Monica – REPUBLI-), ma ciò non avviene.
Inoltre, un altro parametro che condiziona il modo e l’inclinazione con i quali le lettere vengono posate potrebbe essere costituito dal modo in cui sono state ritagliate, e l’eventuale necessità di mascherare parte della lettera successiva; ciò sembra sia avvenuto proprio in “FIRENZE” della lettera alla Della Monica.
Ho quindi proseguito sulla linea della tua osservazione, assumendo che il posizionamento sulla busta indirizzata a Vagheggi sia stato voluto. Ragionandoci un po’ su:
Così, presi in considerazione il possibile significato della missiva, e lo misi per iscritto, per inviarglielo in formato PDF.
Nel frattempo, però, mi aveva chiarificato come il suo interesse fosse diretto soltanto alla busta, e precisamente all’indirizzo scritto su di essa, e non al suo contenuto.
Ma una volta che avevo considerato la questione relativa ai contenuti della lettera, le inviai comunque le mie conclusioni.
Qualche mese dopo mi chiese: “Ma perché non pubblichi sul blog ciò che mi hai inviato?”. Le risposi che ci avrei pensato.
Ci ho pensato, ed eccolo qui, “depurato” da qualche riferimento più personale, o da quelle parti che assumevano un significato preciso solo quando integrato da ciò che ci eravamo detti interloquendo direttamente.
In estrema sintesi, l'ipotesi della mia amica é che la composizione dell'indirizzo sulla busta, eseguita incollando delle lettere ritagliate, fosse stata pesantamente "ispirata" da quella della busta inviata a Silvia Della Monica; e che tale rassomiglianza nella disposizione delle lettere fosse stata creata ad arte, allo scopo di indurre a ritenere che esse provenissero dalla stessa persona.
La validità di una tale ipotesi non sarebbe fine a sé stessa, ma avrebbe delle implicazioni notevoli, in quanto nel novembre del 1988 (quando Vagheggi ricevette la lettera) le immagini della busta indirizzata a Silvia Della Monica non erano ancora di dominio pubblico, e pertanto se l'autore della lettera a Vagheggi fosse stato ispirato dalla precedente, avrebbe avuto una sorta di "canale preferenziale" che gli avrebbe dato accesso a ciò che il cittqdino comune non avrebbe avuto modo di conoscere.
La parte relativa all’indirizzo sulla busta è in qualche modo rimasta nel testo, ma il suo significato resterà comunque poco chiaro. Tu, Lettore, tralasciala pure; rendere più comprensibile quella parte avrebbe significato scrivere di sana pianta un altro post, e ciò non rientrava nelle mie intenzioni
Desidero focalizzare la tua attenzione su due aspetti: la motivazione e la comunicazione.
Il “Mostro di Firenze” non ha mai comunicato con gli inquirenti. Mai. Se analizzi, anche superficialmente, le comunicazioni di Zodiac o di Jack the Ripper ti accorgi della differenza abissale che esiste tra la loro maniera di comunicare, e l’assenza assoluta di comunicazioni da parte del “Mostro di Firenze”.
L’unica missiva proveniente dal “Mostro” è quella inviata a Silvia Della Monica; ma la lettera è inviata a Silvia Della Monica, non agli inquirenti o alle forze dell’ordine. Silvia Della Monica non si occupava (più) del caso.
Non conteneva alcuna “comunicazione” e men che meno un invito ad iniziare una qualunque forma di interlocuzione. Non c’era una sola parola all’interno della lettera. C’era solo un invito simbolico. Per me l’invito simbolico era chiaro; l’ho scritto sul blog. Per Silvia Della Monica fu altrettanto chiaro; lo ha dichiarato lei stessa in più di un’intervista.
Tralasciando me, del quale ovviamente al “Mostro di Firenze” non sarebbe importato un fico secco, la lettera ha assolto perfettamente alla scopo. Il risultato non è stato quello voluto, perché la Della Monica si è ritratta, ma questo è un altro aspetto.
Se il “Mostro di Firenze” avesse voluto realmente “comunicare” avrebbe scritto ad altri. Avrebbe scritto, e non inviato solo minuscoli frammenti di resti umani (mi sembra di ricordare – cito a memoria – che Jack the Ripper inviò ben mezzo rene, ed accompagnato da una lunga missiva).
Avrebbe risposto agli inviti di Perugini e di Abraham.
Ma non gli interessava minimamente “comunicare”. Non erano queste le motivazioni che lo spingevano.
All’epoca in cui giunse il lembo cutaneo alla Della Monica, la tecnologia di allora avrebbe permesso di individuare:
1) Il gruppo sanguigno dell’individuo
2) Se erano presenti elementi cellulari nucleati, il sesso
3) Se erano presenti porzioni di tessuto diverso dal sottocute, che si trattava di frammento di ghiandola mammaria
Quindi, se il minuscolo frammento avesse contenuto una piccola porzione di ghiandola mammaria, si sarebbe potuto determinare al più che si trattava di un frammento di mammella femminile umana.
Si sarebbe potuto prendere in una sala settoria, in un reparto di chirurgia, in un laboratorio di anatomia patologica, in un cimitero… ed avrebbe potuto essere di chiunque.
Questo, non cambia niente.
Se ad inviarlo non fosse stato il “Mostro di Firenze”, quale sarebbe stata la motivazione che avrebbe spinto un’altra persona ad inviarlo? Per il “Mostro” la motivazione era chiara, persino ovvia; ma per un’altra persona?
Un mitomane o qualcuno affetto da mania di protagonismo, che avesse voluto entrare nelle vicenda, seppur anonimamente, avrebbe scritto. Avrebbe reiterato il gesto. Tanto più che procurarsi un lembo di mammella, a meno che non fosse stato un medico, un infermiere o un inserviente di sala settoria, sarebbe stato complicato.
Invece, nulla. Quella lettera aveva solo un significato, ed uno scopo. Inteso il messaggio, ma non raggiunto lo scopo, la cosa si è chiusa lì.
Diversa è la faccenda della lettera a Vagheggi.
Lì è contenuto una forma di messaggio. Se la tua ipotesi è corretta, chi l’ha inviata avrebbe “sfruttato” la missiva originale per crearne un seguito. Cerco di spiegarmi meglio.
Dicevo che un mitomane avrebbe scritto (e questo lo ha fatto) ed avrebbe reiterato il gesto (ed il suo gesto in questo caso avrebbe voluto rappresentare la reiterazione del precedente, la lettera autentica).
Quindi, in questo puoi avere assolutamente ragione. Se avesse voluto fingere la reiterazione del vero “mostro”, non potendo inserire frammenti di resti umani (sia perché avrebbe avuto difficoltà a procurarsene qualcuno, sia perché non erano più avvenuti omicidi) il “legame” o presunto tale con la precedente lettera avrebbe potuto essere costituito dall’elemento che tu hai rilevato. (NdR/A: chi ha inviato la lettera a Vagheggi avrebbe potuto voler simulare un "seguito" di quella inviata alla Della Monica, mimando in qualche modo la composizione dell'indirizzo sulla busta, ma con contenuti assolutamente diversi. La busta, e più precisamente le modalità di composizione dei ritagli, avrebbe così voluto evocare l'idea che le due missive avessero un mittente comune, e cioé che anche la lettera a Vagheggi sia stata inviata dal "Mostro", posto che nella prima non vi era inserita alcuna "firma" che potesse essere replicata.)
Veniamo un momento alla possibilità che avevo ventilato, e cioè di un’inconsapevole sistemazione delle lettere con quella inclinazione dipendente da i reciproci rapporti tra la foggia della lettera “F” e quella della lettera “I”.
Ho cercato sul Web delle immagini di altre lettere anonime composte con la stessa metodica (ritagli di giornale incollati). Purtroppo la ricerca si è rivelata più difficoltosa di quanto immaginassi.
Ho scoperto che c’è chi addirittura vende lettere ritagliate per comporre lettere anonime, così le ricerca di immagini sono inquinate da ‘ste robe. Volendo allora proseguire sulla linea della mia illazione, e cioè, che il posizionamento della “I” dopo la “F” venisse condizionato dalla foggia della lettera precedente, ciò avrebbe dovuto valere anche in altri casi. Quindi, una “I” dopo una “L”” sarebbe dovuta risultare inclinata in modo opposto. Ho trovato un paio di occorrenze di ciò (una è nella stessa lettera alla Della Monica – REPUBLI-), ma ciò non avviene.
Inoltre, un altro parametro che condiziona il modo e l’inclinazione con i quali le lettere vengono posate potrebbe essere costituito dal modo in cui sono state ritagliate, e l’eventuale necessità di mascherare parte della lettera successiva; ciò sembra sia avvenuto proprio in “FIRENZE” della lettera alla Della Monica.
Ho quindi proseguito sulla linea della tua osservazione, assumendo che il posizionamento sulla busta indirizzata a Vagheggi sia stato voluto. Ragionandoci un po’ su:
- Il contenuto della busta doveva necessariamente essere diverso da quello della lettera alla Della Monica
- Se l’intero indirizzo fosse stato scritto nel medesimo modo avrebbe evocato falso ed emulazione (come avviene nella grafia ricalcata o quando un’intera parola viene ricopiata pedissequamente)
;Quindi l’unica possibilità sarebbe stata quella di introdurre un elemento evocativo che ad un’occhiata avrebbe potuto ricondurre, anche inconsciamente alla lettera precedente.(NdR/A: l'analogia sarebbe dovuta risultare suggestiva ma naturale; una composizione esattamente identica avrebbe denunciato una pedissequa ricopiatura e quindi il falso)
Non ci resta allora che passare ai contenuti: cosa avrebbe voluto “comunicare” il mittente?
Ne abbiamo già parlato al telefono, ma ribadisco qui il mio pensiero con un minimo di supporto grafico. Qui c’è una copia dell’originale:
Non ci resta allora che passare ai contenuti: cosa avrebbe voluto “comunicare” il mittente?
Ne abbiamo già parlato al telefono, ma ribadisco qui il mio pensiero con un minimo di supporto grafico. Qui c’è una copia dell’originale:
Questa è una riproduzione schematica contenente le mie aggiunte. La tabella originale è quella definita dai caratteri in nero.
La prima riga ha una casella vuota sulla sinistra; le altre contengono i simboli di Sole, Luna, Mercurio, Venere e Marte. Sarebbero l’intestazione delle colonne
La colonna di sinistra, eccetto che per le righe completamente vuote che fungono da spaziatori, conterrebbe il valore di Ascensione Retta del Sole al momento dell’omicidio, seguito dalle due ultime cifre dell’anno in cui esso è avvenuto. Le caselle successive rappresentano la posizione dell’oggetto celeste (sempre “pianeta” per l’astrologia, Sole e Luna compresi) rispetto ai segni zodiacali; cioè, é riportato il segno zodiacale in cui il relativo pianeta si troverebbe al momento dell’omicidio.
Rispetto agli omicidi del “Mostro” vi sarebbero allora due righe in più. La prima, tra l’omicidio del 1968 e quello del 1974, indicherebbe un ipotetico omicidio nel 1972. La seconda un omicidio in un tempo indeterminato posteriore al 1985.
In ambedue le caselle relative agli ipotetici omicidi, inesistenti, mancherebbe il valore di Ascensione Retta; in quello successivo al 1985 anche l’anno. Nella riga dell’ipotetico omicidio del 1972 in luogo del valore di Ascensione Retta sono contenute le lettere “ME”, mentre quella relativa all’ipotetico omicidio posteriore al 1985 è completamente vuota. Le caselle relative alle posizioni zodiacali dei pianeti sono vuote nella riga dell’ipotetico omicidio del 1972; in luogo di esse si legge la parola “may”. Le caselle relative ad un ipotetico omicidio posteriore al 1985 che riguarderebbero le posizioni dei pianeti contengono invece i simboli zodiacali, con l’eccezione di quella relativa al Sole.
L’Ascensione Retta di un oggetto celeste è il valore (in ore, minuti, secondi e frazioni di esso) dell’arco di circonferenza di equatore celeste compreso tra il punto ɣ (equinozio di primavera, intersezione tra eclittica ed equatore celeste) e l’intersezione del meridiano che passa per l’oggetto con l’equatore stesso. In termini più semplici è la distanza angolare tra il meridiano del punto ɣ e quello che passa per l’oggetto
Il Sole in un anno solare percorre un’intera circonferenza, l’eclittica, che è un cerchio massimo, partendo dal punto ɣ e ritornando al punto ɣ, pertanto nel corso di un anno solare il Sole assume tutti i valori di Ascensione Retta da 0 a 24. Ciò significa che in un certo anno ad un dato valore di Ascensione Retta corrisponde una data ben precisa. Se il valore giunge fino ad un decimale di secondo d’arco, oltre alla data viene individuato anche l’orario con la precisione del minuto. Nel caso dei valori di Ascensione Retta contenute nella missiva originale, riportate con un’accuratezza del secondo d’arco, la precisione sarebbe di sei minuti.
I valori di Ascensione Retta di qualunque oggetto celeste “fisso” variano lentamente con un periodo principale di circa 26000 anni; pertanto, quando si specifica un valore di Ascensione Retta occorrerebbe specificare anche l’anno di riferimento. In Astronomia si usa riferirsi alle coordinate equatoriali (Ascensione Retta e Declinazione) relativi a metà o a fine secolo. Nell’ultimo secolo si sono così usate le coordinate equatoriali dell’anno 1950, poi del 2000 e tra poco si useranno quelle del 2050. Gli atlanti celesti, ad esempio, si uniformano a tale convenzione, quindi il valore misurato sulla carta celeste sarà quello riferito ad uno di questi anni. Per conoscere il valore negli anni, o mesi, intermedi occorre calcolare lo scarto tra valore attuale e quello dell’equinozio di riferimento. Il calcolo, senza almeno una calcolatrice scientifica, è tedioso e relativamente lungo, per cui, dovendo calcolare “a mano” (con gli strumenti informatici odierni non è più necessario) le coordinate reali, si usava un metodo di interpolazione tra valori elencati nelle effemeridi, con una cadenza costante.
Lo stesso problema relativo alla precessione degli equinozi si riscontra tra le stelle e le loro associazioni in gruppi (costellazioni). L’astrologia non ha mai corretto tale effetto, per cui odiernamente i segni zodiacali non hanno più corrispondenza con le relative costellazioni. La differenza è di poco più di 30°, pertanto, in linea di massima, se l’astrologia dice che un pianeta si trova in un segno, in realtà è nella costellazione del segno precedente. Cioè, ad Ariete in realtà corrisponderebbe, astronomicamente, la costellazione dei Pesci, al segno del Toro la costellazione dell’Ariete e così via. Abbastanza ovviamente, se Sole e Luna si trovano nello stesso segno, la Luna era nuova, mentre se i segni sono contigui, vi sarebbe stata una fase lunare inferiore ad un quarto.
La prima riga, così andrebbe letta come: “ l’evento in questione è accaduto quando il Sole aveva un’Ascensione Retta di 10 ore, un minuto e 56 secondi, e si trovava nel segno del Leone, la Luna e Marte erano nel segno del Leone, e Mercurio e Venere nel segno della Vergine”.
Traducendo dall’astrologese significa che l’evento sarebbe accaduto il 21 agosto alle otto del mattino, con Sole, Luna e Marte nella costellazione del Cancro e Mercurio e Venere in quella del Leone. L’orario, le otto del mattino, si riferisce al caso in cui l’Ascensione Retta del Sole sia quella reale dell’anno in corso (1968). Per avere un orario più consono a quello reale (ho considerato fosse poco dopo mezzanotte tra il 21 ed il 22 agosto) l’Ascensione Retta dovrebbe esse di quasi quattro minuti maggiore.
Errori analoghi si verificano anche per i valori di Ascensione Retta relativi agli altri omicidi; ma come si vede dalla tabella l’entità è variabile. Ciò fa supporre, in prima istanza, un’interpolazione eseguita con approssimazione e scarsa accuratezza, o per incapacità o per superficialità. Poiché, almeno per certi omicidi, l’orario è determinabile, sebbene con una certa approssimazione, ciò starebbe ad indicare che chi ha compilato la tabella non si è curato di essere preciso al riguardo.
Resterebbe da determinare il significato delle colonne cui non corrisponde alcun omicidio, cioè l’ipotetico omicidio del 1972, e di quello successivo al 1985.
Riguardo al primo, vi è da notare che la parola “may”, qualunque cosa voglia significare, è verosimilmente una parola della lingua inglese, il cui uso è forse volto a ingenerare la convizione che il mittente sia di lingua anglosassone. Se così è, la prima idea che mi viene in mente è che le lettere “ME” vogliano significare “Missing Element”, cioè tassello mancante. Il mittente vorrebbe così sottolineare che in base ai criteri da lui utilizzati per inquadrare gli omicidi, un altro omicidio sarebbe dovuto avvenire, e non è avvenuto, nel 1972. La parola “may” potrebbe significare che sarebbe dovuto avvenire in maggio. Se il delitto non è stato commesso, l’Ascensione Retta del Sole non può ovviamente essere riportata; e nemmeno il segno zodiacale nel quale si sarebbe trovato, che varia con cadenza mensile. Lo stesso vale per il segno zodiacale in cui si sarebbe trovata la Luna; se infatti il Sole completa un intero giro (con tutti i valori di Ascensione Retta da 0h a 24 h) in un anno, la Luna lo fa in ventotto giorni; e sempre, quindi, assumendo tutti i valori da 0h a 24 h nel giro di quattro settimane. Pertanto, il fatto che manchino l’Ascensione Retta del Sole, ed i segni zodiacali in corrispondenza dei quali si troverebbero Sole e Luna, è ciò che ci si aspetta.
Meno logico è invece che manchino i segni in cui si sarebbero trovati Mercurio, Venere e Marte.
E ciò sarebbe meno logico proprio per la presenza dell’ultima riga. Essa sembra voglia dire: “il prossimo delitto avverrà quando la Luna e Mercurio si troveranno nei Gemelli, Venere nel Toro e Marte nell’Ariete”
Sembrerebbe quindi una previsione che il mittente farebbe sulla base delle configurazioni planetarie. La tabella sembra non contenere alcuna chiave sulla base della quale si possa fare una simile previsione; non sembrano esservi relazioni logico-matematiche tra i simboli zodiacali in quelle posizioni.
Ma, quand’anche tale relazione esistesse, come mai il mittente non ha trascritto le posizioni planetarie relative al “Missing Element”? Tanto più che sarebbe stato in grado di individuare addirittura l’anno (1972). Pertanto, ho interpretato la parola “may” come fosse “maggio”, ritenendo che l’autore della missiva volesse significare che l’omicidio mai commesso sarebbe dovuto avvenire in maggio. Venere e Marte nel maggio del 1972 erano nella costellazione dei Gemelli, quindi ho aggiunto in rosso i simboli del Cancro nella tabella.
(NdR/A: il Sole, in maggio, passa dalla costellazione del Toro a quella del Gemelli ovvero, in termini "astrologici", dal segno dei Gemelli a quello del Cancro. Per cui, se un evento deve accadere "a maggio" di un certo anno, non é possibile inserire il segno zodiacale nel quale si trovi il Sole se non si ha un'idea riguardo al periodo di maggio nel quale tale evento dovrebbe avvenire. In effetti, nei primi dieci giorni di maggio Venere e Marte sarebbero stati al confine tra Toro e Gemelli, quindi in senso "astrologico" ancora nel segno dei Gemelli. Tutto ciò sarebbe consistente con l'ipotesi che "may" significhi "maggio", non essendovi riportati né Ascensione Retta, né segni nei quali si sarebbero trovati i pianeti. L'inserimento nella tabella dei simboli astrologici del Cancro é stata in realtà una scelta dettata da una frettolosa valutazione, basata su posizioni "medie" dei pianeti, e cioé quelle intorno alla data del 15 del mese; occorre però precisare che se l'intenzione di chi ha compilato la tabella originale fosse stata quella di indicare come l'omicidio sarebbe dovuto avvenire genericamente in qualunque giorno del maggio 1972, il non aver inserito alcun simbolo zodiacale é corretto. Vista così, ad una valutazione più attenta, “ME” potrebbe significare “Missing Event” piuttosto che “Missing Element”)
Un’ipotesi che avevo preso in considerazione è che l’ultima riga, dopo il 1985, in realtà contenesse la configurazione planetaria del 1972. Nel 1972 Marte si sarebbe trovato nel segno dell’Ariete (costellazione dei Pesci) solo ad inizio anno; quando, peraltro, Mercurio e Venere stavano da tutt’altra parte. Non rimane quindi che considerare l’ultima riga come una previsione.
Ho cercato di determinare allora quale sarebbe stato il primo periodo, successivo all’autunno del 1988 (quando giunse la lettera), in cui Mercurio si fosse trovato nei Gemelli, Venere nel Toro e Marte nell’Ariete. Ciò si verifica nel giugno del 1990.
Abbastanza stranamente, è riportato anche il segno zodiacale in cui si sarebbe trovata la Luna, e cioè nei Gemelli. Poiché, come abbiamo visto, la Luna percorre l’intero Zodiaco in ventotto giorno, e cioè permane in un segno per meno di due giorni e mezzo, ciò ci fornirebbe anche il mezzo per individuare la data con l’approssimazione di un giorno. Secondo la previsione, il delitto successivo sarebbe dovuto avvenire intorno (giorno più o giorno meno) al 21 giugno 1990.
Cosa è avvenuto tra il 20 ed il 22 giugno del 1990? Nulla. Almeno per quel che riguarda eventi “Mostruosi”.
La spiegazione più verosimile è pertanto che si trattasse di qualcuno che volesse entrare nella storia e nella Storia, anche se da anonimo. Un mitomane che facesse un po’ parlare di sé, per qualche tempo. Rimarrebbe un mistero il perché abbia inviato la lettera proprio a Vagheggi.
O forse no
UNA SPIEGAZIONE PIU’ ELABORATA
Riepilogando, qualcuno, per motivi strettamente personali, avrebbe voluto mandare una lettera evocando la possibilità che fosse stata inviata dal “Mostro” o da qualcuno vicino a lui, contenente dei calcoli “astronomici” imprecisi ed approssimativi, la dichiarata incapacità di eseguirne di più elaborati (che si evince dalla mancanza di riferimenti astrologici relativi all’ipotetico delitto del 1972), ma volendo mostrare di avere una misteriosa chiave per poter fare delle previsioni, e inserendo nell’ultima riga una previsione che, essendo ovviamente basata sul nulla, avrebbe avuto probabilità di avverarsi vicine allo zero. Inoltre, questa fantomatica chiave gli avrebbe consentito addirittura di individuare il giorno in cui la predizione avrebbe dovuto avverarsi
Per tale individuo, pertanto, il suo protagonismo sarebbe stato “a scadenza”, dove la scadenza sarebbe stata rappresentata dalla data del 22 giugno 1990; una volta che la lettera fosse finita in mano a qualcuno in grado di interpretare astronomicamente l’ultima riga, e trascorso il 22 giugno 1990, l’inconsistenza della sua previsione sarebbe stata palese.
Cioè, i contenuti della lettera avrebbero un’impostazione palesemente assurda e contraddittoria.
Ma questo sarebbe in contrasto con la mia idea secondo la quale le azioni vengono eseguite guidate da una motivazione, per quanto stupida la motivazione e maldestra la conduzione dell’azione possano essere. E’ certo che qui non si possa ricavare l’esistenza di motivazione ed azione meno stupide di quelle che appaiono?
Ho detto che tra il 20 ed il 22 giugno 1990 non accadde nulla. E questo è vero. Tuttavia, qualcosa nel giugno del 1990 accadde: giunse un avviso di garanzia a Pietro Pacciani, già in galera per violenza carnale sulle figlie.
Pietro Pacciani era stato condannato a tre anni di reclusione per violenza carnale, ciò era avvenuto nel marzo del 1988, e sarebbe dovuto rimanere in galera fino al 1991.
Quando venne inviata la lettera a Vagheggi, Pacciani era già in galera, e vi sarebbe stato anche nel 1990, quando la lettera prevedeva un ulteriore omicidio.
Considerato ciò, la “predizione” non è più “vi sarà un omicidio nel giugno del 1990”, ma diviene “vi sarebbe dovuto essere un omicidio nel giugno del 1990, ma questo non si verifica perché l’autore è impossibilitato ad eseguirlo”.
Pertanto, la predizione non si sarebbe avverata, ma solo perché il “Mostro” (Pacciani), era in quel periodo detenuto. Quindi, la lettera potrebbe essere stata scritta nel contesto di un piano (proiettile nell’orto, lettera anonima, etc.) per incastrare Pacciani.
Vista così, il coinvolgimento di Vagheggi avrebbe anch’esso una base razionale.
Vagheggi, prima di lavorare a “La Repubblica”, fu cronista di nera a “La Nazione” di Firenze. Sua è l’intervista a Rotella del 1983. E condivideva interessi con Nino Filastò, il quale già da prima di divenire difensore al processo dei “Compagni di Merende” si interessava alla vicenda del “Mostro” scrivendo anche articoli sull’argomento (fu sua la “scoperta” del fumetto “L’assassino del bisturi”).
La colonna di sinistra, eccetto che per le righe completamente vuote che fungono da spaziatori, conterrebbe il valore di Ascensione Retta del Sole al momento dell’omicidio, seguito dalle due ultime cifre dell’anno in cui esso è avvenuto. Le caselle successive rappresentano la posizione dell’oggetto celeste (sempre “pianeta” per l’astrologia, Sole e Luna compresi) rispetto ai segni zodiacali; cioè, é riportato il segno zodiacale in cui il relativo pianeta si troverebbe al momento dell’omicidio.
Rispetto agli omicidi del “Mostro” vi sarebbero allora due righe in più. La prima, tra l’omicidio del 1968 e quello del 1974, indicherebbe un ipotetico omicidio nel 1972. La seconda un omicidio in un tempo indeterminato posteriore al 1985.
In ambedue le caselle relative agli ipotetici omicidi, inesistenti, mancherebbe il valore di Ascensione Retta; in quello successivo al 1985 anche l’anno. Nella riga dell’ipotetico omicidio del 1972 in luogo del valore di Ascensione Retta sono contenute le lettere “ME”, mentre quella relativa all’ipotetico omicidio posteriore al 1985 è completamente vuota. Le caselle relative alle posizioni zodiacali dei pianeti sono vuote nella riga dell’ipotetico omicidio del 1972; in luogo di esse si legge la parola “may”. Le caselle relative ad un ipotetico omicidio posteriore al 1985 che riguarderebbero le posizioni dei pianeti contengono invece i simboli zodiacali, con l’eccezione di quella relativa al Sole.
L’Ascensione Retta di un oggetto celeste è il valore (in ore, minuti, secondi e frazioni di esso) dell’arco di circonferenza di equatore celeste compreso tra il punto ɣ (equinozio di primavera, intersezione tra eclittica ed equatore celeste) e l’intersezione del meridiano che passa per l’oggetto con l’equatore stesso. In termini più semplici è la distanza angolare tra il meridiano del punto ɣ e quello che passa per l’oggetto
Il Sole in un anno solare percorre un’intera circonferenza, l’eclittica, che è un cerchio massimo, partendo dal punto ɣ e ritornando al punto ɣ, pertanto nel corso di un anno solare il Sole assume tutti i valori di Ascensione Retta da 0 a 24. Ciò significa che in un certo anno ad un dato valore di Ascensione Retta corrisponde una data ben precisa. Se il valore giunge fino ad un decimale di secondo d’arco, oltre alla data viene individuato anche l’orario con la precisione del minuto. Nel caso dei valori di Ascensione Retta contenute nella missiva originale, riportate con un’accuratezza del secondo d’arco, la precisione sarebbe di sei minuti.
I valori di Ascensione Retta di qualunque oggetto celeste “fisso” variano lentamente con un periodo principale di circa 26000 anni; pertanto, quando si specifica un valore di Ascensione Retta occorrerebbe specificare anche l’anno di riferimento. In Astronomia si usa riferirsi alle coordinate equatoriali (Ascensione Retta e Declinazione) relativi a metà o a fine secolo. Nell’ultimo secolo si sono così usate le coordinate equatoriali dell’anno 1950, poi del 2000 e tra poco si useranno quelle del 2050. Gli atlanti celesti, ad esempio, si uniformano a tale convenzione, quindi il valore misurato sulla carta celeste sarà quello riferito ad uno di questi anni. Per conoscere il valore negli anni, o mesi, intermedi occorre calcolare lo scarto tra valore attuale e quello dell’equinozio di riferimento. Il calcolo, senza almeno una calcolatrice scientifica, è tedioso e relativamente lungo, per cui, dovendo calcolare “a mano” (con gli strumenti informatici odierni non è più necessario) le coordinate reali, si usava un metodo di interpolazione tra valori elencati nelle effemeridi, con una cadenza costante.
Lo stesso problema relativo alla precessione degli equinozi si riscontra tra le stelle e le loro associazioni in gruppi (costellazioni). L’astrologia non ha mai corretto tale effetto, per cui odiernamente i segni zodiacali non hanno più corrispondenza con le relative costellazioni. La differenza è di poco più di 30°, pertanto, in linea di massima, se l’astrologia dice che un pianeta si trova in un segno, in realtà è nella costellazione del segno precedente. Cioè, ad Ariete in realtà corrisponderebbe, astronomicamente, la costellazione dei Pesci, al segno del Toro la costellazione dell’Ariete e così via. Abbastanza ovviamente, se Sole e Luna si trovano nello stesso segno, la Luna era nuova, mentre se i segni sono contigui, vi sarebbe stata una fase lunare inferiore ad un quarto.
La prima riga, così andrebbe letta come: “ l’evento in questione è accaduto quando il Sole aveva un’Ascensione Retta di 10 ore, un minuto e 56 secondi, e si trovava nel segno del Leone, la Luna e Marte erano nel segno del Leone, e Mercurio e Venere nel segno della Vergine”.
Traducendo dall’astrologese significa che l’evento sarebbe accaduto il 21 agosto alle otto del mattino, con Sole, Luna e Marte nella costellazione del Cancro e Mercurio e Venere in quella del Leone. L’orario, le otto del mattino, si riferisce al caso in cui l’Ascensione Retta del Sole sia quella reale dell’anno in corso (1968). Per avere un orario più consono a quello reale (ho considerato fosse poco dopo mezzanotte tra il 21 ed il 22 agosto) l’Ascensione Retta dovrebbe esse di quasi quattro minuti maggiore.
Errori analoghi si verificano anche per i valori di Ascensione Retta relativi agli altri omicidi; ma come si vede dalla tabella l’entità è variabile. Ciò fa supporre, in prima istanza, un’interpolazione eseguita con approssimazione e scarsa accuratezza, o per incapacità o per superficialità. Poiché, almeno per certi omicidi, l’orario è determinabile, sebbene con una certa approssimazione, ciò starebbe ad indicare che chi ha compilato la tabella non si è curato di essere preciso al riguardo.
Resterebbe da determinare il significato delle colonne cui non corrisponde alcun omicidio, cioè l’ipotetico omicidio del 1972, e di quello successivo al 1985.
Riguardo al primo, vi è da notare che la parola “may”, qualunque cosa voglia significare, è verosimilmente una parola della lingua inglese, il cui uso è forse volto a ingenerare la convizione che il mittente sia di lingua anglosassone. Se così è, la prima idea che mi viene in mente è che le lettere “ME” vogliano significare “Missing Element”, cioè tassello mancante. Il mittente vorrebbe così sottolineare che in base ai criteri da lui utilizzati per inquadrare gli omicidi, un altro omicidio sarebbe dovuto avvenire, e non è avvenuto, nel 1972. La parola “may” potrebbe significare che sarebbe dovuto avvenire in maggio. Se il delitto non è stato commesso, l’Ascensione Retta del Sole non può ovviamente essere riportata; e nemmeno il segno zodiacale nel quale si sarebbe trovato, che varia con cadenza mensile. Lo stesso vale per il segno zodiacale in cui si sarebbe trovata la Luna; se infatti il Sole completa un intero giro (con tutti i valori di Ascensione Retta da 0h a 24 h) in un anno, la Luna lo fa in ventotto giorni; e sempre, quindi, assumendo tutti i valori da 0h a 24 h nel giro di quattro settimane. Pertanto, il fatto che manchino l’Ascensione Retta del Sole, ed i segni zodiacali in corrispondenza dei quali si troverebbero Sole e Luna, è ciò che ci si aspetta.
Meno logico è invece che manchino i segni in cui si sarebbero trovati Mercurio, Venere e Marte.
E ciò sarebbe meno logico proprio per la presenza dell’ultima riga. Essa sembra voglia dire: “il prossimo delitto avverrà quando la Luna e Mercurio si troveranno nei Gemelli, Venere nel Toro e Marte nell’Ariete”
Sembrerebbe quindi una previsione che il mittente farebbe sulla base delle configurazioni planetarie. La tabella sembra non contenere alcuna chiave sulla base della quale si possa fare una simile previsione; non sembrano esservi relazioni logico-matematiche tra i simboli zodiacali in quelle posizioni.
Ma, quand’anche tale relazione esistesse, come mai il mittente non ha trascritto le posizioni planetarie relative al “Missing Element”? Tanto più che sarebbe stato in grado di individuare addirittura l’anno (1972). Pertanto, ho interpretato la parola “may” come fosse “maggio”, ritenendo che l’autore della missiva volesse significare che l’omicidio mai commesso sarebbe dovuto avvenire in maggio. Venere e Marte nel maggio del 1972 erano nella costellazione dei Gemelli, quindi ho aggiunto in rosso i simboli del Cancro nella tabella.
(NdR/A: il Sole, in maggio, passa dalla costellazione del Toro a quella del Gemelli ovvero, in termini "astrologici", dal segno dei Gemelli a quello del Cancro. Per cui, se un evento deve accadere "a maggio" di un certo anno, non é possibile inserire il segno zodiacale nel quale si trovi il Sole se non si ha un'idea riguardo al periodo di maggio nel quale tale evento dovrebbe avvenire. In effetti, nei primi dieci giorni di maggio Venere e Marte sarebbero stati al confine tra Toro e Gemelli, quindi in senso "astrologico" ancora nel segno dei Gemelli. Tutto ciò sarebbe consistente con l'ipotesi che "may" significhi "maggio", non essendovi riportati né Ascensione Retta, né segni nei quali si sarebbero trovati i pianeti. L'inserimento nella tabella dei simboli astrologici del Cancro é stata in realtà una scelta dettata da una frettolosa valutazione, basata su posizioni "medie" dei pianeti, e cioé quelle intorno alla data del 15 del mese; occorre però precisare che se l'intenzione di chi ha compilato la tabella originale fosse stata quella di indicare come l'omicidio sarebbe dovuto avvenire genericamente in qualunque giorno del maggio 1972, il non aver inserito alcun simbolo zodiacale é corretto. Vista così, ad una valutazione più attenta, “ME” potrebbe significare “Missing Event” piuttosto che “Missing Element”)
Un’ipotesi che avevo preso in considerazione è che l’ultima riga, dopo il 1985, in realtà contenesse la configurazione planetaria del 1972. Nel 1972 Marte si sarebbe trovato nel segno dell’Ariete (costellazione dei Pesci) solo ad inizio anno; quando, peraltro, Mercurio e Venere stavano da tutt’altra parte. Non rimane quindi che considerare l’ultima riga come una previsione.
Ho cercato di determinare allora quale sarebbe stato il primo periodo, successivo all’autunno del 1988 (quando giunse la lettera), in cui Mercurio si fosse trovato nei Gemelli, Venere nel Toro e Marte nell’Ariete. Ciò si verifica nel giugno del 1990.
Abbastanza stranamente, è riportato anche il segno zodiacale in cui si sarebbe trovata la Luna, e cioè nei Gemelli. Poiché, come abbiamo visto, la Luna percorre l’intero Zodiaco in ventotto giorno, e cioè permane in un segno per meno di due giorni e mezzo, ciò ci fornirebbe anche il mezzo per individuare la data con l’approssimazione di un giorno. Secondo la previsione, il delitto successivo sarebbe dovuto avvenire intorno (giorno più o giorno meno) al 21 giugno 1990.
Cosa è avvenuto tra il 20 ed il 22 giugno del 1990? Nulla. Almeno per quel che riguarda eventi “Mostruosi”.
La spiegazione più verosimile è pertanto che si trattasse di qualcuno che volesse entrare nella storia e nella Storia, anche se da anonimo. Un mitomane che facesse un po’ parlare di sé, per qualche tempo. Rimarrebbe un mistero il perché abbia inviato la lettera proprio a Vagheggi.
O forse no
UNA SPIEGAZIONE PIU’ ELABORATA
Riepilogando, qualcuno, per motivi strettamente personali, avrebbe voluto mandare una lettera evocando la possibilità che fosse stata inviata dal “Mostro” o da qualcuno vicino a lui, contenente dei calcoli “astronomici” imprecisi ed approssimativi, la dichiarata incapacità di eseguirne di più elaborati (che si evince dalla mancanza di riferimenti astrologici relativi all’ipotetico delitto del 1972), ma volendo mostrare di avere una misteriosa chiave per poter fare delle previsioni, e inserendo nell’ultima riga una previsione che, essendo ovviamente basata sul nulla, avrebbe avuto probabilità di avverarsi vicine allo zero. Inoltre, questa fantomatica chiave gli avrebbe consentito addirittura di individuare il giorno in cui la predizione avrebbe dovuto avverarsi
Per tale individuo, pertanto, il suo protagonismo sarebbe stato “a scadenza”, dove la scadenza sarebbe stata rappresentata dalla data del 22 giugno 1990; una volta che la lettera fosse finita in mano a qualcuno in grado di interpretare astronomicamente l’ultima riga, e trascorso il 22 giugno 1990, l’inconsistenza della sua previsione sarebbe stata palese.
Cioè, i contenuti della lettera avrebbero un’impostazione palesemente assurda e contraddittoria.
Ma questo sarebbe in contrasto con la mia idea secondo la quale le azioni vengono eseguite guidate da una motivazione, per quanto stupida la motivazione e maldestra la conduzione dell’azione possano essere. E’ certo che qui non si possa ricavare l’esistenza di motivazione ed azione meno stupide di quelle che appaiono?
Ho detto che tra il 20 ed il 22 giugno 1990 non accadde nulla. E questo è vero. Tuttavia, qualcosa nel giugno del 1990 accadde: giunse un avviso di garanzia a Pietro Pacciani, già in galera per violenza carnale sulle figlie.
Pietro Pacciani era stato condannato a tre anni di reclusione per violenza carnale, ciò era avvenuto nel marzo del 1988, e sarebbe dovuto rimanere in galera fino al 1991.
Quando venne inviata la lettera a Vagheggi, Pacciani era già in galera, e vi sarebbe stato anche nel 1990, quando la lettera prevedeva un ulteriore omicidio.
Considerato ciò, la “predizione” non è più “vi sarà un omicidio nel giugno del 1990”, ma diviene “vi sarebbe dovuto essere un omicidio nel giugno del 1990, ma questo non si verifica perché l’autore è impossibilitato ad eseguirlo”.
Pertanto, la predizione non si sarebbe avverata, ma solo perché il “Mostro” (Pacciani), era in quel periodo detenuto. Quindi, la lettera potrebbe essere stata scritta nel contesto di un piano (proiettile nell’orto, lettera anonima, etc.) per incastrare Pacciani.
Vista così, il coinvolgimento di Vagheggi avrebbe anch’esso una base razionale.
Vagheggi, prima di lavorare a “La Repubblica”, fu cronista di nera a “La Nazione” di Firenze. Sua è l’intervista a Rotella del 1983. E condivideva interessi con Nino Filastò, il quale già da prima di divenire difensore al processo dei “Compagni di Merende” si interessava alla vicenda del “Mostro” scrivendo anche articoli sull’argomento (fu sua la “scoperta” del fumetto “L’assassino del bisturi”).
Pertanto, Vagheggi rappresentava il personaggio ideale per innescare uno “studio” approfondito dei contenuti della lettera anonima.
Sintetizzando, i contenuti della lettera alludono agli omicidi attribuiti al "Mostro di Firenze", identificandone data ed ora in modo approssimativo con i valori dell'Ascensione Retta solare.
Per ognuno di essi viene riportata una "configurazione astrale" senza fornire alcuna spiegazione riguardo ad essa. Vengono lasciati cronologicamente indeterminati due eventi.
Il primo dei due eventi sarebbe dovuto accadere nel maggio del 1972; e per esso l'anno é specificato in maniera esplicita.
Il secondo dei due eventi sarebbe una previsione relativamente alla quale non viene chiaramente indicata una data, ma implicitamente si fa riferimento ai giorni tra il 20 ed il 22 giugno fel 1990.
In quel periodo, Pietro Pacciani si trovava in galera, per cui é possibile che si voglia significare come il mancato avverarsi della previsione sia dovuto alla sua carcerazione.
Vale la pena notare come tra il 1970 ed il 1973, Pietro Pacciani abbia attraversato un periodo particolarmente duro, sia dal punto di vista economico, sia da quello lavorativo.
Si sarebbe occupato come mezzadro di diversi poderi di tale Cesare Lotti, a Casini, Cintoia, Toiano... Ciò avrebbe comportato delle enormi difficoltà negli spostamenti, cosicché sarebbe stato impossibilitato ad eseguire degli omicidi.
Se i contenuti della lettera puntano implicitamente a Pacciani, é pertanto plausibile che essa potesse far parte del piano che avrebbe compreso il ritrovamento del proiettile inesploso, o dell'asta guidamolla; e l'invio di una tale missiva a Paolo Vagheggi costituiva una delle migliori garanzie che potesse venir presa in considerazione.
Sintetizzando, i contenuti della lettera alludono agli omicidi attribuiti al "Mostro di Firenze", identificandone data ed ora in modo approssimativo con i valori dell'Ascensione Retta solare.
Per ognuno di essi viene riportata una "configurazione astrale" senza fornire alcuna spiegazione riguardo ad essa. Vengono lasciati cronologicamente indeterminati due eventi.
Il primo dei due eventi sarebbe dovuto accadere nel maggio del 1972; e per esso l'anno é specificato in maniera esplicita.
Il secondo dei due eventi sarebbe una previsione relativamente alla quale non viene chiaramente indicata una data, ma implicitamente si fa riferimento ai giorni tra il 20 ed il 22 giugno fel 1990.
In quel periodo, Pietro Pacciani si trovava in galera, per cui é possibile che si voglia significare come il mancato avverarsi della previsione sia dovuto alla sua carcerazione.
Vale la pena notare come tra il 1970 ed il 1973, Pietro Pacciani abbia attraversato un periodo particolarmente duro, sia dal punto di vista economico, sia da quello lavorativo.
Si sarebbe occupato come mezzadro di diversi poderi di tale Cesare Lotti, a Casini, Cintoia, Toiano... Ciò avrebbe comportato delle enormi difficoltà negli spostamenti, cosicché sarebbe stato impossibilitato ad eseguire degli omicidi.
Se i contenuti della lettera puntano implicitamente a Pacciani, é pertanto plausibile che essa potesse far parte del piano che avrebbe compreso il ritrovamento del proiettile inesploso, o dell'asta guidamolla; e l'invio di una tale missiva a Paolo Vagheggi costituiva una delle migliori garanzie che potesse venir presa in considerazione.
“we can only infer it, and can never be directly and immediately aware of it.”
Bertrand Russell